Gio. Mar 28th, 2024

Il Tar di Catanzaro ha annullato i decreti numero 72 e 87 del 2018 emanati dal commissario ad acta per la sanità calabrese, Massimo Scura, in materia di budget per le strutture sanitarie private. Lo rende noto Anisap Calabria, associazione rappresentativa dei proprietari di strutture ambulatoriali che, insieme all’altra associazione Federlab, aveva presentato ricorso contro i provvedimenti commissariali.

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I decreti annullati

In particolare, il Tar ha annullato un primo decreto di Scura, che fissava la «definizione dei livelli massimi di finanziamento per le strutture private accreditate per l’acquisto di prestazioni sanitarie di assistenza specialistica ambulatoriale» e ha annullato anche un secondo decreto del commissario, collegato al primo, che fissava gli stessi tetti, ma per le strutture che erogano «prestazioni ospedaliere per acuti e post acuti». Secondo il presidente dell’Anisap Calabria, e presidente nazionale di FederAnisap, Edoardo Macino, «con questi decreti il commissario aveva spostato 23 milioni di euro dalle strutture di specialistica ambulatoriale alle case di cura private accreditate, non garantendo i livelli essenziali di assistenza nella specialistica ambulatoriale. Un’operazione immediatamente contrastata dall’Anisap che – ricorda Macino – si è rivolta al Tar e alla giustizia civile e penale. Oggi la prima sentenza del Tar di Catanzaro che ha bollato i decreti di Scura come ‘eccesso di potere’ definendoli ‘irragionevoli, carenti di motivazione, con una istruttoria difettosa».

«Non facile riparare i danni di Scura»

In una nota, Macino osserva che «purtroppo i danni che Scura ha provocato con questi suoi decreti, con la sua arroganza e con il suo eccesso di potere, non è facile ripararli. In questi mesi numerose strutture di specialistica ambulatoriale, costrette dalla necessità, hanno venduto, il valore sul mercato è diminuito, molti professionisti hanno perso il posto di lavoro, molti cittadini non hanno potuto godere del diritto all’assistenza, in quanto non sono stati garantiti i livelli essenziali di assistenza. Se questo signore avesse un minimo di dignità dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni ed andarsene e se non dovesse farlo il Governo ha il dovere di allontanarlo da un incarico così delicato. L’Anisap e la Calabria – conclude il presidente di Anisap regionale – attendono le decisioni del Governo: questo è il momento delle decisioni, se il Governo non dovesse procedere al suo immediato allontanamento si assume una grave responsabilità che i cittadini non capirebbero».

fonte: lacnews24.it

SANITA’, SICLARI (FI): IL TAR SCONFESSA SCURA. IL GOVERNO CHIEDA SCUSA AI CALABRESI

«Ancora una volta viene palesato il fallimento di questo Governo, del ministro Grillo e del Governatore Oliverio. Fin dal primo giorno, il 5 giugno, in aula del Senato, in seduta plenaria, ho portato a conoscenza i senatori dei problemi della sanità calabrese in particolare modo i tagli effettuati dal decreto Scura in quei giorni, ma il Governo non mi ha ascoltato. Subito dopo ho interrogato il ministro Grillo sui tagli e il sottosegretario Fugatti ha risposto che era nei poteri del commissario farlo. Ho chiesto con altra interrogazione diretta al Ministro Grillo, di mettere la parola fine del commissariamento in Calabria ma il ministro ha risposto con il sorriso sull’emergenza affermando che mancano le fondamenta, quindi ho chiesto conto a Scura e Oliverio portando per la prima volta nella storia un Governatore ed un Commissario a relazione sulla salute davanti i senatori in Commissione Salute. Nonostante le mie continue e assillanti richieste per dare attenzione al diritto alla salute in Calabria siamo arrivati a quest’ennesima prova.  Il Tar boccia quell’operato di Scura, denunciato dal sottoscritto nelle sedi istituzionali, che per mesi ha costretto i cittadini a pagare di tasca propria le cure».

Arriva inesorabile la decisione del Tar sui tagli effettuati alle strutture sanitarie private accreditate e il Senatore Marco Siclari, che fin da subito ha fatto sua questa battaglia, mette nero su bianco le responsabilità, adesso certificate, del commissario e di chi ha permesso che operasse in totale autonomia e senza controllo.

La decisione di riservare all’acquisto delle prestazioni ambulatoriali da privati la somma di € 60.918.681,67, comprensiva del costo per l’acquisto di prestazioni APA e PAC, non è da imputare ai vincoli derivanti dal piano di rientro dal disavanzo. Invero, i costi complessivi dell’assistenza sanitaria restano complessivamente invariati: al sostanziale depauperamento del budget per la specialistica ambulatoriale corrisponde un immediato e diretto vantaggio per la assistenza ospedaliera (il cui budget viene affrancato dai costi per l’acquisto delle prestazioni APA e PAC – si legge nella sentenza – Nel contempo i provvedimenti impugnati hanno confermato, in linea con quanto già stabilito con il DCA n. 32/15.02.2017, che il budget dell’assistenza specialistica ambulatoriale è funzionale alla attuazione dello standard di 12 prestazioni per abitante, con la precisazione che deve essere altresì garantito l’acquisto di prestazioni del setting ambulatoriale APA e PAC, per un valore non inferiore all’80% dell’importo liquidato nell’anno 2017 alle singole case di cura (che ammontava a 16 milioni di euro).

«Il Tar conferma la linea che ho difeso da subito, ovvero, non si può tagliare un servizio con la promessa che quei soldi serviranno a crearne uno migliore. Prima si mettono in condizione gli ospedali di fornire e soddisfare il bisogno salute dei calabresi e poi si tagliano i fondi ai privati non viceversa come ha fatto Scura.  Le giustificazioni di Scusa hanno avuto una rilevanza prettamente formale e contabile, ma non vale a dimostrare la sostenibilità (e la ragionevolezza intrinseca) della decisione assunta dal Commissario sotto il profilo della tutela dei livelli di assistenza e delle esigenze ultime dell’utenza, a maggior ragione ove si tenga conto del fatto che la riduzione del budget reale destinato alla assistenza ambulatoriale per l’anno 2018 si aggiunge alla decurtazione già operata per l’anno 2017. Invero, tale maggiore capacità produttiva della rete pubblica è un dato meramente ipotetico, che non si correla ad alcuna acquisizione istruttoria che valga a dimostrare che le strutture pubbliche siano capaci di compensare i tagli al budget per l’acquisto di prestazioni da privati. L’unica cosa certa è che, allo stato, il predetto incremento in termini di produttività non è un risultato già acquisito, dal momento che il DCA 72/2018 ha fatto obbligo ai Direttori Generali delle ASP e delle AO “di pianificare, di concerto, azioni di intervento mirate ad aumentare almeno del 20% circa il volume delle prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate presso strutture pubbliche … garantendo un’offerta congrua rispetto alla domanda”. La richiesta di chiarimenti non è stata ottemperata nel termine assegnato, la qualcosa non è priva di rilevanza, dovendo essere valutata da questo TAR. L’ennesima bocciatura è arrivata a Scura – ha concluso Siclari –e alle prossime regionali vedremo bocciare il M5S che con Grillo non ha ascoltato la voce dei calabresi che ho portato più volte in Senato ed il Governatore Oliverio che, smantellando il Dipartimento Salute della Regione, non ha dato alcuna linea guida al commissario divenendo complice diretto è attivo dei danni provocati da Scura»·

 

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