Sab. Apr 20th, 2024

12 giorni dopo la sentenza del gup di Reggio Calabria, il verdetto della Cassazione: Rosario Barbaro può tornare in libertà. È quanto avvenuto pochi giorni fa, quando la Quinta sezione penale della Cassazione ha disposto l’annullamento senza rinvio dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip distrettuale di Reggio Calabria contro Rosario Barbaro detto “Rosi da Massara” nell’ambito dell’inchiesta sulla faida di Platì.
Nello specifico, Barbaro era stato condannato in primo grado lo scorso 4 ottobre a 30 anni di reclusione per l’omicidio di Pasqualino Marando avvenuto a Platì il 27 gennaio 2002; ieri, invece, dopo la discussione degli avvocati difensori Armando Veneto e Luca Maio Barbaro ha potuto lasciare il carcere di Secondigliano dove si trovava recluso esclusivamente per l’ordinanza dei fatti di Platì.
Una decisione che arriva dopo l’ennesimo ricorso presentato dagli avvocati difensori. Già ad aprile Veneto e Maio avevano, infatti, presentato le loro doglianze evidenziando che nell’ordinanza non era stato apporofondito il tema riguardante “i rapporti tra i dichiaranti e le loro fonti di conoscenza, non essendo precisato il contesto in cui le informazioni furono scambiate, nè il titolo sulla cui base ciò avvenne”. Stavolta la richiesta di annullamento senza rinvio dell’ordinanza cautelare è stata recepita dai magistrati romani che hanno rimesso in libertà Barbaro.

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FRANCESCA CLEMENO|redazione@telemia

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