Ieri l’indignazione del sindaco di Cosoleto, piccolo centro dell’entroterra della Piana di Gioia Tuaro, oggi lo sdegno di un altro amministratore di questo lembo di terra calabrese che dopo il nubifragio della scorsa settimana è stato abbandonato, trascurato da tutti. Città Metropolitana, Protezione civile, Regione. Sono cittadine come Cosoleto, Santa Cristina d’Aspromonte, Oppido, Scido, Delianuova, Sinopoli e tante minuscole frazioni che già vivono una situazione di quotidiano, precario, isolamento, vista la condizione delle vie di comunicazione: strade ridotte a groviera, mulattiere di altri tempi. Ma se a queste problematiche si aggiungono eventi straordinari, come le piogge torrenziali, da diluvio biblico, dei giorni scorsi, i problemi si moltiplicano e si passa all’emergenza assoluta ma non considerata tale dagli organi istituzionali che latitano mentre dovrebbero prendere i provvedimenti necessari per rimediare all’accaduto, mandando, invece, nello sconforto più generale gli amministratori della zona. Le Strade provinciali, e le Statali, che uniscono queste cittadine dell’entroterra pianigiano, fino a questa mattina, sono occupate un po’ da tutto: fango, detriti, terriccio, massi, alberi sradicati dai costoni. Insomma un vero inferno per gli abitanti della zona ma anche per i tanti agricoltori che vivono e lavorano in quest’area. E’ terra di ulivi secolari e di aziende dove si produce olio d’oliva. E i danni sono stati ingenti anche per loro. Ed è il vicesindaco di Sinopoli, Vincenzo Caruso a parlare di situazione al limite e di totale abbandono da parte delle istituzioni associandosi alla rabbia del sindaco di Cosoleto.
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L’INTERVISTA ALL’INTERNO DEL TGNEWS
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