Ven. Apr 19th, 2024

La Procura di Cuneo ha aperto un’inchiesta, emerge dalla trasmissione Report, sulla morte del tifoso bianconero. L’ipotesi è che le cosche avessero minacciato il figlio per avere dei soldi indietro

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Raffaello Bucci, l’ex ultras della Juventus morto il 7 luglio 2016 dopo essere caduto da un viadotto a Fossano (Torino), si suicidò dopo essere stato malmenato per una questione di soldi legata al bagarinaggio dei biglietti. È la tesi discussa questa sera nel corso della trasmissione Report (RaiTre) che ha analizzato i rapporti fra tifoseria organizzata, dirigenza bianconera e ‘ndranghetisti. Secondo quanto è stato detto, i suoi interlocutori potrebbero avergli minacciato il figlio. Sulla morte di Bucci (che nel 2015 aveva cominciato a collaborare con la Juventus come supporter liason officier) la procura di Cuneo ha da tempo in corso un’inchiesta. Durante la puntata sono stati mostrate delle ricevute “tutte vincenti” di giocate al lotto (in una tabaccheria di Cuneo) e di Gratta e Vinci. In un giorno risulta che il possessore abbia vinto 2.111 euro, e 200 mila euro in quattro anni. L’autore del servizio ha spiegato che potrebbe trattarsi dell’applicazione di un «sistema brevettato dalla ‘ndrangheta” per “lavare i soldi”». Placido Barresi, boss della ‘ndrangheta a Torino, già condannato all’ergastolo, ha riferito al giornalista che nella questione del bagarinaggio «mica entrano solo i Dominello, entra tutta la Calabria unita». È lui a ipotizzare che da Bucci «volevano i soldi indietro». Se è così, è possibile che l’ex ultras sia stato percosso da gente che poi ha minacciato suo figlio. La stessa conclusione si ricava dalla telefonata (fatta ascoltare nel corso del programma) di Alessandro D’Angelo, capo della security, al calciatore Bonucci: «Ieri mattina era andato a Palazzo di Giustizia (per essere interrogato dai pm, ndr). Ne è uscito sconvolto. Ha avuto paura. Perdonatemi, diceva. Ma non aveva paura di noi».
La polizia – è emerso nel corso della puntata – sospettava che “No Tav e anarchici” volessero acquistare “esplosivi” fra i “gruppi ultras” della Juventus. È stato spiegato che un ispettore della Digos, via chat, chiese notizie a Raffaello Bucci. Nel corso della trasmissione è stato ricordato che Bucci era un informatore dei servizi segreti: il suo contatto aveva il nome di “Gestore”.

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