Mer. Apr 24th, 2024

In questo periodo di emergenza rifiuti, il Sindaco di Monasterace, Cesare De Leo, nel riscontro riguardante i lavori di riqualificazione e rifunzionalizzazione urbana della frazione marina del Comune di Monasterace,afferma che :”l’ opera in esecuzione non mira semplicemente al prolungamento in direzione sud del lungomare, bensì costituisce un importante intervento di rigenerazione urbana di aree degradate e periferiche, valutato, per come espressamente richiesto, meritevole del programma di finanziamento, restituendo inoltre un’ampia fascia di territorio pubblico sottratto alla collettività e ridotto per anni ad immondezzaio indecoroso e pericoloso per la salute delle persone e per l’ambiente, per opera di privati .” Segnala, inoltre, “i rifiuti (ordinari e speciali, pericolosi e non) risultanti dalle demolizioni delle opere,abusivamente realizzati da privato illeggittimo occupante beni di proprietà pubblica. Tali residui risultano essere stati oggetto di campionamento e conseguente smaltimento presso impianti autorizzati e prelevati da soggetti autorizzati.”
L’opera in esecuzione è stata dunque progettata e resa necessaria per la bonifica e riqualificazione di un’ area sia rientrante nel demanio marittimo sia di proprietà del Comune di Monasterace su cui insistevano costruzioni ed un campeggio risultati abusivi.
Presso la Questura tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine, hanno partecipato ad una riunione indetta dal prefetto, ricevendo illustrazioni, da parte del sindaco che, ha realizzato sulla situazione dei luoghi, le opere previste, le finalità, ricevendo unanimi apprezzamenti.
Afferma, dunque, il primo cittdino, che :” Le operazioni di sgombero e di demolizione dei fabbricati abusivi sono avvenute alla presenza di ben 20 miliardi sotto la responsabilità di un funzionario del Commissario di Siderno.Falliti i tentativi di bloccare l’esecuzione mediante ricorso al TAR prima e al Consiglio di Sato poi, da soggetti, nemici del bene comune , che per fini ignobili tentano disperatamente di impedire la realizzazione di un’opera che ha un grande valore sociale perchè sottrae ai privati un’area di grande pregio e la restituisce all’uso pubblico”.

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MARCELLA MESITI|@redazione@telemia.it

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