Ven. Apr 26th, 2024

I capi dell’ospedale di Reggio e dell’Asp di Crotone comunicano il loro passo indietro alla giunta. Polemiche da parte del manager del Riuniti per il mancato rinoscimento del master che sbarra la strada alla sua riconferma. Il M5S: «Riferimenti generici che alimentano sfiducia» 

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Nuovo terremoto nella sanità calabrese. I direttori generali dell’ospedale di Reggio Calabria, Frank Benedetto, e dell’Asp di Crotone, Sergio Arena, rassegnano le proprie dimissioni con due lettere – entrambe inviate alla Regione il 17 ottobre – che rischiano di alimentare le mai sopite polemiche politiche legate al sistema sanitario calabrese.

 
La lettera di Benedetto

REGGIO Le dimissioni più clamorose sono quelle di Benedetto, un tempo manager di fiducia del governatore Oliverio, che lo aveva scelto per quel ruolo. Oggi, complice la nuova vicinanza del dg al commissario della Sanità Massimo Scura, i rapporti tra Benedetto e il presidente sembrano compromessi. È l’ormai ex capo dei “Riuniti” a mettere nero su bianco la sua amarezza e ad accusare la giunta di scarsa vicinanza nei suoi confronti. Le dimissioni arrivano dunque «per sopraggiunte e indifferibili esigenze correlate in primis al proprio stato di salute, che risulta essere stato pregiudicato, ai continui e reiterati attacchi da parte di soggetti noti e infine anche al mancato riconoscimento da parte della Regione Calabria del corso di formazione manageriale “Master universitario di II livello, Management e innovazione della sanità pubblica”, frequentato presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria nell’anno 2017». Un corso che, secondo Benedetto, «avrebbe dovuto contemplare i requisiti formali e sostanziali» utili per l’inserimento nell’elenco nazionale dei manager e che, invece, «non ha permesso l’iscrizione» per «carenza di attestato».
Proprio questo mancato riconoscimento da parte del dipartimento regionale alla Salute sarebbe alla base del decisione di Benedetto di lasciare l’incarico. La mancata iscrizione nell’elenco nazionale, infatti, avrebbe impedito all’ex dg di avere una chance di proseguire il suo mandato – che era in scadenza – ai “Riuniti”.
Nelle conclusioni della lettera, Benedetto sottolinea il raggiungimento degli «obiettivi prioritari in illo tempore assegnati dalla Presidenza della giunta della Regione Calabria».

La lettera di Arena

CROTONE Meno politiche e più personali le motivazioni di Arena, che rinuncia alla direzione dell’Asp di Crotone per «sopravvenute esigenze di natura personale», che gli impedirebbero «di continuare a svolgere, con la stessa dedizione e attenzione, profuse fino a oggi, l’incarico, tanto delicato quanto impegnativo, che mi è stato conferito». Arena, infatti, a differenza di Benedetto, dedica un ringraziamento a Oliverio e alla giunta «per la fiducia che avete voluto riporre nella mia persona, conferendomi un incarico così importante».

IL M5S A stretto giro arriva la presa di posizione del M5S, per mezzo del deputato e componente della commissione Sanità Francesco Sapia: «Registriamo con favore la presentazione delle dimissioni da parte di Frank Benedetto e Sergio Arena, rispettivamente da direttore generale dell’ospedale di Reggio Calabria e dell’Asp di Crotone».
«Guarda caso queste dimissioni arrivano, sempre che non vi siano retromarce dei due manager o il sostegno politico alla prosecuzione dei loro mandati da parte del governatore Mario Oliverio, dopo l’incessante battaglia che insieme alla collega 5stelle Dalila Nesci ho condotto sulla gestione delle due aziende e, più in generale, sulla decadenza dei dg delle 7 aziende del Servizio sanitario regionale che non hanno raggiunto l’equilibrio di bilancio, il che non riguarda l’ospedale di Reggio Calabria».
«Ricordo ai pazienti calabresi – continua il parlamentare 5stelle – che l’Asp di Crotone ha dispensato incarichi illegittimi, avviato o definito procedure concorsuali fuori di ogni grazia e, soprattutto, ha condotto una guerra assurda al primario chirurgo dell’ospedale crotonese, Giuseppe Brisinda, che aveva prodotto risultati certificati riducendo la migrazione sanitaria e salvando vite umane. Se non bastasse, Arena e il commissario Massimo Scura hanno tutta la responsabilità del dramma, ancora in corso, dei lavoratori del Marrelli Hospital».
«In quanto – prosegue il deputato 5 stelle – all’ospedale reggino, rammento ai pazienti calabresi che Benedetto, su cui al ministero della Salute abbiamo aperto la questione dell’effettivo possesso dei titoli per la carica di direttore generale, deve ancora rispondere sull’ammissione dei candidati al recente concorso a primario di Ginecologia, vinto da un professionista che sembrerebbe non avere i requisiti previsti dalle norme. Inoltre abbiamo chiamato Benedetto a chiarire se il direttore sanitario da lui designato abbia o meno le carte in regola per ricoprire questo ruolo. Infine attendiamo di conoscere gli esiti dell’ispezione dei Nas sulla storia delle presunte medicazioni con i cartoni». «In una regione – conclude Sapia – come la Calabria, ferita da una diffusa pratica dell’omertà, è inconcepibile che un dirigente pubblico come Benedetto motivi le proprie dimissioni con riferimenti vaghi e generici, che contribuiscono ad alimentare la sfiducia popolare verso il sistema pubblico. Proseguiremo con maggiore determinazione la battaglia per la decadenza dei direttori generali delle aziende in disavanzo».

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