Mar. Apr 16th, 2024

Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria decidendo su rinvio della Corte di Cassazione ha annullato l’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di Sposato Carmelo dal GIP Distrettuale di Reggio Calabria nell’ambito della operazione “Terramara closed”. Il procedimento “Terramara closed” vede riunite tre diverse operazioni di polizia che nel dicembre dello scorso anno hanno portato alla sbarra 68 persone di Taurianova, accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa e di altri gravissimi reati.

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Le manette scattarono ai polsi degli indagati nella notte del 12 dicembre scorso a seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia .

Questa la vicenda dell’imprenditore Sposato Carmelo: i suoi difensori avvocati Antonio Romeo e Guido Contestabile , impugnarono davanti al Tribunale del riesame di Reggio Calabria l’Ordinanza custodiale emessa dal GIP a seguito di richiesta della Procura Distrettuale Antimafia per le ipotesi di associazione mafiosa e tentativo aggravato di estorsione ai danni dell’ex Sindaco di Taurianova, Domenico Romeo, contestate allo Sposato.

I difensori dell’imprenditore Carmelo Sposato, accusato di essere capo promotore, assieme ad altre persone , di una associazione mafiosa denominata cosca Sposato-Tallarida chiesero immediatamente il riesame dell’Ordinanza custodiale che,prima facie, si dimostrava già molto lacunosa, atteso che valorizzava esclusivamente tutta una serie di elementi congetturali e sforniti di concretezza e specificità. All’esito dell’udienza camerale del 9 gennaio scorso il TDL, accogliendo il ricorso degli avvocati Romeo e Contestabile , riteneva infondato ed immotivato l’addebito accusatorio associativo contestato allo Sposato, che, però, riqualificava nella sola condotta partecipativa.

Contro il giudizio del Tribunale cautelare i difensori proponevano ricorso in cassazione lamentando la palese ingiustizia del provvedimento opposto, in quanto nemmeno l’ipotesi, meno grave, di partecipazione associativa risultava suffragata da gravità indiziaria.

Ed infatti, la Suprema Corte accogliendo il ricorso della difesa dello Sposato che riteneva come, in verità, non emergevano neanche gli indizi minimi configuranti l’ipotesi partecipativa intravista sfumatamente dal giudice del riesame, annullava l’Ordinanza impugnata della quale, però, chiedeva un nuovo giudizio al Tribunale cautelare , fissando i diversi punti di criticità riscontrati. In data 27 novembre i difensori dello Sposato, comparsi davanti al TdL in sede di rinvio, dopo aver depositato una corposa memoria , svolgevano un’accurata e lunghissima discussione evidenziando, intanto, la lacunosità indiziaria della misura custodiale originariamente imposta e, sui punti di accoglimento della Cassazione, sottolineavano come nulla in concreto valorizzasse la stessa esistenza della c.d. cosca Sposato-Tallarida e, meno che meno, la partecipazione a qualsiasi titolo dello Sposato.

Concludevano ritenendo, tuttavia , l’assoluta inesistenza delle esigenze cautelari , meramente ipotizzate ma non affatto dimostrate, ne’ motivate. Il Tribunale cautelare aderendo completamente alle tesi difensive che hanno sempre sostenuto l’estraneità, con qualsiasi ruolo, dello Sposato alla presunta cosca, ha disposto l’annullamento della misura cautelare con immediata restituzione in libertà dell’imprenditore Carmelo Sposato.

Ampia soddisfazione di entrambi i difensori che hanno dichiarato come finalmente, dopo quasi un anno di “ ingiusta “ detenzione, finisce il calvario dell’imprenditore Sposato Carmelo che, ora, affronterà il processo di merito fissato per il prossimo 23 gennaio davanti al Tribunale di Palmi, da uomo libero.

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