Ven. Apr 19th, 2024

Parlare di Gioia Tauro, città del porto, riferimento dell’area Piana, è difficile. Un comune sciolto più volte per infiltrazioni mafiose, l’ultima quasi due anni fa, a primavera tornerà al voto per scegliere la sua nuova classe dirigente. Dalle istituzioni, per questi ultimi mesi prima del ritorno alle urne, hanno mandato un uomo di grande esperienza che da circa un mese sta guidando la terna commissariale, è il prefetto Antonio Repucci che sta facendo i conti una realtà problematica se non tragica. A cominciare dall’emergenza legalità e a finire con quella finanziaria. L’ente è stato dichiarato in dissesto economico-finanziario, si quantifica un debito colossale, enorme per una cittadina che conta quasi 20mila abitanti, si parla di 40 milioni di euro. A questo si aggiunge una serie di emergenze cronicizzate come quella ambientale, una raccolta dei rifiuti che funziona a singhiozzo, quartieri come quello del rione fiume dove i servizi primari, come le fognature sono un lusso. Insomma uno scenario drammatico, ma il prefetto Reppucci ha le idee chiare a cominciare da chi ha fatto il furbetto a danno della comunità gioiese.

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L’INTERVISTA ALL’INTERNO DEL TGNEWS

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