Gio. Apr 18th, 2024

L’ex ministro dell’Interno starebbe valutando una retromarcia. Sulla sua incertezza pesano anche i dubbi sulle future mosse di Renzi e sulla possibilità di una scissione

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TANTO tuonò che piovve. Dopo giorni di rumors, di ammissioni a mezza bocca, la possibilità di un ritiro dalla corsa alle primarie per la guida del Pd di Marco Minniti diventa più concreta.

Circola ormai apertamente tra i renziani. Si parla per ora di “stallo” della candidatura. Non decolla. Ma questo significa una cosa concreta: non si è ancora partiti con la raccolta delle firme (1.500 in almeno 5 regioni) che entro il 12 dicembre devono essere depositate per formalizzare la candidatura alla segreteria dem. Gli altri candidati, da Nicola Zingaretti a Maurizio Martina e pure Cesare Damiano (che però si riserva fino all’ultimo di decidere se ritirarsi per appoggiare Zingaretti) l’hanno già iniziata.

Minniti è oggi a Bergamo e Brescia per la presentazione del suo libro “Sicurezza è libertà” che sta di fatto diventando il manifesto della sua campagna. Però sa bene che molti nodi non sono stati ancora sciolti. Avrebbe sentito nei giorni scorsi anche Matteo Renzi, il quale dovrebbe essere il suo grande elettore. Un colloquio non sereno: viene riferito. Tassello di acque agitate e insidiose.

L’ex segretario, nonostante le smentite, è infatti tentato da un nuovo soggetto politico e i comitati civici da lui voluti, ne sarebbero il seme. Proprio di questa ambiguità Minniti si sarebbe lamentato. Non è pronto neppure lo staff del candidato ex ministro dell’Interno. Tutto da decidere chi ne coordinerà la mozione congressuale , a chi spetta il ruolo di portavoce, di responsabile politico e organizzativo. Intanto sono Achille Passoni e Nicola Latorre a dargli una mano.
 
Tra coloro che hanno più voluto la candidatura di Minniti, come Lorenzo Guerini, Luca Lotti e Ettore Rosato fioccano smentite. Rosato fa sapere che proprio oggi ha raccolto adesioni importanti a sostegno di Minniti. Di certo nelle prossime ore ci sarà un confronto tra Minniti e i renziani: lui stesso vorrà vederci chiaro e sapere su chi davvero può contare per portare avanti la sua candidatura e se davvero, in tanta confusione, non sia meglio sottrarsi e non buttare nella mischia il proprio nome e la sua personale credibilità politica.
 

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