Il referente di Libera per la Piana di Gioia Tauro, il sacerdote parroco di Polistena don Pino De Masi individua la causa di quanto è successo la scorsa notte nella tendopoli di San Ferdinando, nel decreto sicurezza, approvato in Parlamento e voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Un decreto – afferma Don De Masi – che tradisce i principi della nostra Costituzione, i diritti umani e che abbassa ulteriormente il grado di umanità nel nostro paese. Queste misure hanno l’evidente scopo di ostacolare l’accoglienza e rendere plausibili ogni senso minimo di umanità”.
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“Chi ha sottovalutato quanto affermato da Libera, all’indomani dell’approvazione del decreto Sicurezza, – osserva il sacerdote – si ricrederà dinanzi alla morte di Souaro Jaiteh, diciottenne, privato dell’assistenza SPRAR in seguito al decreto, che a questo punto potremmo chiamare tranquillamente “decreto Insicurezza” come ha già fatto dal quotidiano cattolico l’Avvenire”.
E’ strano che la baraccopoli della morte, – aggiunge il referente di libera – visitata dal ministro Salvini il 10 luglio scorso, e da dove è andato via subito sbuffando ”qui dentro si schiatta di caldo”, continui a rimanere lì a seminare vittime innocenti mentre viene assurdamente sancita la fine dei progetti Sprar, l’unico sistema che in questi anni si è dimostrato efficace nel produrre da una parte una reale inclusione dei migranti e dall’altra coesione territoriale”. Quanto alla tendopoli di San Ferdinando, “ci saremmo aspettati dal Ministro Salvini, dopo la sua visita, un intervento positivo immediato. Così non è stato”.
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