Gio. Apr 25th, 2024

“Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra agli uomini e alle donne che Dio ama.” Con queste parole, pronunciate dagli angeli nella Notte Santa in cui è nato il Redentore, Fratel Cosimo, iniziando la sua evangelizzazione,  si è rivolto alle tante persone, provenienti anche da altre regioni, nonostante la neve e il gelo, che stanno interessando gran parte delle Regioni Meridionali, presso il santuario diocesano, da lui fondato, a Santa Domenica di Placanica e dedicato a “Nostra Signora dello Scoglio”. La partecipata funzione del “Bacio a Gesù Bambino”, ha sempre luogo a gennaio, presso il rinomato santuario dove, come ribadito dal coordinatore generale, il dottore Giuseppe Cavallo, viene celebrata la Santa Messa tutti i giorni, alle ore 17:00 e la domenica, oltre che nel pomeriggio, anche al mattino, alle ore 11:00.  Nel porgere il saluto di benvenuto, ai tanti pellegrini giunti sabato 5 gennaio, a Santa Domenica di Placanica, Fratel Cosimo ha ricordato che  il primo sabato del mese di gennaio nel  Santuario si celebra sempre la solennità dell’Epifania del Signore con il consueto e tradizionale bacio a Gesù Bambino. “Ci siamo per caso chiesti cosa significa la parola Epifania?” – ha espresso Fratel Cosimo durante la propria evangelizzazione – “Epifania significa “manifestazione del Signore”, oppure possiamo dire “rivelazione”. Troviamo scritto nella Lettera agli Ebrei c. 1 v. 1 – 2: “Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, cioè con la manifestazione di Gesù Bambino”. Infatti con la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme, è apparsa la grazia di Dio, apportatrice di pace e di salvezza per tutti gli uomini. A presiedere la solenne concelebrazione eucaristica, essendo il Vescovo, monsignor Francesco Oliva, impegnato in altra sede, è stato padre Rocco Spagnolo, superiore della comunità dei missionari dell’evangelizzazione, fondata dal compianto sacerdote padre Idà, per il quale, tra l’altro, è in corso il processo di beatificazione. Dell’attiva comunità tra l’altro, fanno parte il rettore del santuario, padre Raffaele Vaccaro e il vice rettore, padre Michele Tarantino. Padre Spagnolo, rinomata figura religiosa di elevata cultura e spiritualità, nel corso dell’omelia, ha, senza peli sulla lingua, e con autorevolezza evangelica, ha parlato delle diverse mentalità che stanno caratterizzando, purtroppo, l’epoca moderna. In effetti, ha portato l’esempio delle due mentalità, mondana e cristiana, rispetto alla visione dell’Epifania. Il noto religioso ha, infatti, detto: “Mentre la mentalità mondana predica che l’Epifania tutte le feste porta via, la mentalità cristiana fa, invece,  iniziare proprio con l’Epifania un nuovo cammino. Quello dell’incontro con Cristo” – ha proseguito don Spagnolo – “I Magi” – ha aggiunto – “sono tutti coloro che seguono la luce di Cristo, modelli di tutti i cercatori di Dio. Come i magi dobbiamo metterci in cammino seguendo la luce e dobbiamo cercare l’incontro con Gesù. Avendo il coraggio di andare anche controcorrente. Infatti, se il mondo ammette leggi e consuetudini che vanno contro la dottrina cattolica e il Vangelo dobbiamo avere la schiena dritta e dire dei no.” A tal proposito, ha portato, quali esempi, la convivenza prima del matrimonio, le unioni tra persone dello stesso sesso ecc.. Riagganciandosi, poi,  alla precedente riflessione di Fratel Cosimo, ha esortato i fedeli a ritrovare vivacità e freschezza. Quella evangelica. “Dire e testimoniare la verità è la nostra missione” – ha chiosato,  asserendo, poi, che “Nonostante il periodo, la Chiesa non è in saldo né si svende, non solo, annacquare il Vangelo per renderlo più accomodante non serve. Il Vangelo deve essere vissuto e non solo predicato. Dobbiamo essere testimoni coerenti. Dio desidera che noi lo desideriamo e s’inginocchia addirittura davanti agli uomini per chiedere il permesso di poter entrare nella nostra vita e abbracciare il nostro amore. Come l’incontro con la persona amata trasforma la vita anche l’incontro con Cristo lo fa. Allora possiamo dire che solo chi lo ha incontrato veramente è può dirsi trasformato.  I cattolici devono accettare di essere minoranza ma mai insignificanza. Come il sale devono dare sapore alla società.  Come duemila anni fa anche Cristo oggi si trova al freddo e al gelo nei tabernacoli, dove nessuno, o pochi, sentono l’esigenza di stare in adorazione.  Infine, ricorda che se noi avessimo l’ardire e il coraggio di vivere in pienezza il Vangelo nessuno potrebbe contrastare la forza dei cristiani.” L’omelia di padre Rocco, eloquente e precisa dottrinalmente e teologicamente, è stata, come sua consuetudine, effettuata in modo fluente e deciso, a braccio, con una vibrante tensione ideale che ha riscosso il consenso generale, a cominciare dai sacerdoti presenti, da Fratel Cosimo e dal popolo devoto mariano convenuto al santuario diocesano. Da evidenziare, infine, l’ottima animazione liturgica, a cura delle Piccole Gocce, coro cauloniese, diretto magistralmente dalla bravissima maestra Lalla Audino.

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L’altare delle celebrazione
Padre Rocco Spagnolo
Padre Rocco durante l’omelia
Da sinistra, in foto. il rettore, padre Vaccaro; Fratel Cosimo e padre Spagnolo
Il vice Rettore Padre Tarantino, con padre Rocco e padre Raffaele
da sinistra, in foto: il dottore Giuseppe Cavallo, Fratel Cosimo Fragomeni, padre Rocco Spagnolo e il sindaco di Placanica, avvocato Antonio Condemi
I confessionali all’interno del santuario
Il coro delle Piccole Gocce
La direttrice del coro, la Maestra Lalla Audino

Il bacio a Gesù Bambino

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