Gio. Apr 25th, 2024

L’allarme del presidente della Corte d’Appello Luciano Gerardis: «Questo distretto non è solo il luogo d’origine della ‘ndrangheta, qui c’è l’attuale comando unitario. Ma mancano nei soli Tribunali ordinari 24 unità su un organico di 119»

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Mancano magistrati, manca personale amministrativo, manca persino un palazzo che possa ospitare degnamente l’inaugurazione dell’anno giudiziario. È ancora una volta un grido di dolore quello che il presidente della Corte d’Appello Luciano Gerardis è costretto a lanciare prima di suonare la campanella che segna l’inizio dell’anno giudiziario. E subito chiarisce i termini di una questione che nessuna propaganda sulla sicurezza può cancellare: «Se il contrasto della ‘ndrangheta è un prioritario problema nazionale, secondo quanto costantemente affermato da tutti gli organi centrali, anche costituzionali, e se questo distretto ne è non solo il luogo storico d’origine ma anche il luogo in cui si concentra il suo attuale unitario comando, non è possibile non trarne ancora tutte le conseguenze. La giustizia ha bisogno di risorse adeguate; l’adeguatezza è rapportabile alle esigenze. Se le esigenze sono straordinarie, straordinarie devono essere le risorse. Nel distretto di Reggio Calabria la straordinarietà delle esigenze costituisce l’ordinario». Lo dicono i numeri dei processi in corso e delle inchieste in trattazione, lo urlano i dati sulle scoperture d’organico. «Mancano al momento in primo grado nei soli Tribunali ordinari 24 unità su un organico di 119, pari ad una scopertura di circa il 20% che diventa quasi 30% considerando le assenze per maternità», dice Gerardis.

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