Mar. Apr 16th, 2024

Lunedì mattina i lavoratori del Porto di Gioia Tauro torneranno ad incrociare le braccia. Lo faranno davanti ai cancelli dell’hub portuale gioiese ed accanto a loro, insieme ai vertici della Uiltrasporti Calabria, ci sarà anche Santo Biondo, Segretario generale della Uil Calabria.

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Ma perché le maestranze di Gioia Tauro hanno deciso di scioperare per un’intera giornata? Presto detto. “Arriviamo a questa mobilitazione perché di fatto – afferma il segretario regionale della Uiltrasporti Giuseppe Rizzo – dopo l’accordo del giugno del 2017 che portava al licenziamento di 377 lavoratori, venivano meno le corrette relazioni industriali e sindacali con l’azienda”. “Dopo una serie di richieste fatte dalla Uiltrasporti al management aziendale di Mct, riguardanti il piano industriale, gli investimenti e in generale il futuro dello scalo, – aggiunge – ancora oggi non abbiamo ottenuto nessuna risposta.

Con la decisione del Giudice del Lavoro di Palmi che ha reintegrato i lavoratori precedentemente licenziati, l’azienda terminalista si è chiusa a riccio perseverando nel suo comportamento scorretto, irrispettoso della rappresentanza sindacale e, soprattutto, assolutamente non propedeutico al rilancio dello scalo portuale.

“Auspichiamo, infine, che nei prossimi giorni l’azienda adotti un atteggiamento di maggiore buonsenso per gestire sia la questione dei reintegri dei lavoratori sia la fase delicata del porto, perché è incomprensibile il fatto che l’azienda non si renda conto che ogni comportamento messo in campo si ripercuota negativamente sul territorio e sulla componente occupazionale, finendo per fornire l’innesco ad una lotta fra poveri”. È da ricordare che la Uil trasporti è stato il sindacato che non ha accettato l’accordo con l’azienda quando 377 lavoratori dello scalo gioiese sono stati licenziati e inseriti nell’ Agenzia del lavoro creata ad hoc che aveva il compito di formarli e ricollocarli lavorativamente.

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