Gio. Apr 18th, 2024

La vicenda verificatasi il giorno dell’Epifania a Siderno, nella nostra piazza Portosalvo, ripropone, ancora una volta, la drammatica realtà della situazione sanitaria nel nostro territorio.

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Colto da improvviso malore, un nostro concittadino perdeva conoscenza accasciandosi al suolo; dopo un primo tempestivo aiuto e preso atto del cattivo stato di salute del malcapitato, alcuni passanti richiedevano immediatamente l’assistenza del 118”. L’operatore, alla richiesta di pronto intervento, rispondeva che sul territorio non erano disponibili ambulanze e che il mezzo doveva giungere da Melito di Porto Salvo, con i conseguenti tempi di attesa. Un mezzo di primo soccorso che non interviene tempestivamente per salvare una vita umana è, senza ombra di dubbio, un segnale grave e sintomatico dello stato di abbandono e negligenza in cui versa la sanità del comprensorio. In questo caso l’ambulanza è poi giunta, senza alcuna spiegazione, dalla vicina Caulonia, fortunatamente in tempo utile per prestare le prime cure e trasportare il cittadino presso il nosocomio di Locri; tuttavia, la considerazione ovvia, è che non ci si può affidare, sempre e comunque, alla buona sorte e sperare che tutto vada per il verso giusto. Purtroppo, dobbiamo registrare quotidianamente situazioni di questo genere; andiamo in ospedale per curare la nostra salute e le frasi più ricorrenti che ascoltiamo sono: “non abbiamo farmaci, manca il personale, il radiologo ha finito il turno, non possiamo suturare…mancano aghi e filo, non abbiamo l’antitetanica…provate in farmacia, il reparto è chiuso, l’ascensore non funziona, ha portato lenzuola e cuscino?….”. Se è vero che una delle nostre più grandi conquiste sociali è stata l’istituzione del “Servizio Sanitario Nazionale Pubblico” che permette l’accesso alle cure a tutti i cittadini, è altrettanto vero che le persone che, malauguratamente, hanno un bisogno sanitario devono essere assistite nel modo migliore e curate tempestivamente. Ricordiamo che l’Art. 32 della Costituzione recita : “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. E’ su questo principio che occorre fondare tutte le politiche necessarie affinché ognuno si possa sentire figlio uguale agli altri, senza differenze, e non cittadino di serie B come da sempre accade dalle nostre parti. L’attuale giunta regionale presieduta da Oliverio ha, indiscutibilmente, delle enormi responsabilità sullo sfascio totale della sanità regionale. I battibecchi continui con l’ex commissario Scura e l’inerzia assoluta del governo regionale hanno portato la situazione al collasso e tutto ciò, come sempre capita in queste circostanze, ha avuto ricadute dirette sulla qualità dei servizi (già storicamente pessimi) e conseguente danno a carico di tutti i cittadini. La politica, vogliamo ricordarlo, deve dare risposte concrete e lo deve fare con azioni incisive, mirate e immediate. Il diritto alla salute è un diritto sociale fondamentale intimamente connesso al valore della dignità umana. Come cittadini, prima che come forza politica, diciamo alle istituzioni preposte e agli addetti ai lavori che è ormai giunto il tempo di “muoversi”; non si può giocare, in eterno, con la vita della gente.

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