Mer. Apr 24th, 2024

Nei giorni scorsi abbiamo parlato , adesso che i lavori di ricostruzione del lungomare si avviano alla fase conclusiva, della necessità di rendere la bella passeggiata sidernese più consona alle sue possibilità attrattive con un “arredamento” maggiorme4nte confacente alle sue velleità di diventare grande attrattore turistico. Le considerazioni di ” Gazzetta” non sono passate inosservate ed hanno fatto breccia anche sui social . In particolare sono stati in molti che hanno concordato sulla necessità che vengano eliminate alcune brutte storture che compromettono l’aspetto visivo dello stesso lungomare e danneggiano l’immagine della città . Considerazioni queste fortemente condivisibili e che ci ripromettiamo di affrontare in maniera piu’ dettagliata perchè certamente meritano attenta riflessione . In questa occasione, invece, vogliamo soffermarci su una proposta che ci sembra particolarmente interessante non perchè sia prioritaria rispetto alle altre ma piuttosto perchè è innovativa e potrebbe anche dare spinta a quello che è sempre stato un sogno dei cittadini sidernesi. Ovvero la possibilità di “allungare” il lungomare e recuperare la zona nord della città che ancora rimane un piccola oasi pressocchè sconosciuta perchè è “isolata” rispetto al resto dell’area marina. Il suggerimento arriva da parte di Emanuele Orlando che ritiene che prima ancora del “decoro urbano”con un minimo sforzo in più, andrebbe finanziato uno cavalcavia per unire il lungomare alla zona nord (pontile) al fine di garantire sicurezza e benessere anche a tutta quell’area che allo stato attuale rimane isolata. Aggiunge anche che se un cittadino di quella zona disgraziatamente dovesse necessitare dell’intervento di una ambulanza sarebbero dolori. In effetti quella zona – di cui già nel recente passato lo stesso ex presidente del consiglio comunale Paolo Fragomeni e con lui i componenti del Comitato Pantanizzi hanno evidenziato la necessità di maggiore attenzione – si può raggiungere solo attraverso un sottopassaggio abbastanza stretto e molto pericoloso. Ed è una zona molto vasta , dove è anche presente uno stabilimento balneare e una serie di abitazioni con frequenza notevole, soprattutto nel periodo estivo , dei cittadini del posto e di gruppi di forestieri ospiti di una struttura alberghiera che si appoggia allo stabilimento balneare. Forse per avere il prolungamento del lungomare , vista la crisi economica attualmente esistente e i tempi biblici esistenti per le opere pubbliche di certo impegno sarebbe un sogno difficilmente realizzabile almeno per molti anni. Pensare, però, alla creazione di un cavalcavia adeguato alle necessità immediate non è per nulla una utopia. Non sarebbe opportuno cominciare a pensarci veramente ? E magari inserire la proposta nello strumento urbanistico non ancora approvato ?

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Aristide Bava

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