Mer. Apr 24th, 2024

Dieci portavoce del Movimento chiedono l’approvazione della legge che ridurrebbe le spese del 40%. «I politicanti non possono evitare di discuterla»

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«Abbiamo presentato una diffida all’Ufficio di Presidenza del consiglio regionale della Calabria perché sono ampiamente scaduti i termini entro i quali avrebbe dovuto deliberare in merito all’ammissibilità della proposta di legge regionale d’iniziativa popolare “Taglio Privilegi”, per la quale abbiamo consegnato a novembre dello scorso anno le oltre 5mila firme necessarie». Lo rendono noto i parlamentari calabresi del M5S eletti alla Camera, al Senato, al Parlamento Europeo e comunali Alessandro Melicchio, Riccardo Tucci, Anna Laura Orrico, Elisabetta Barbuto, Giuseppe D’Ippolito, Francesco Forciniti, Bianca Laura Granato, Fabio Auddino, Margherita Corrado e Silvana Abate.
«Non vogliono discutere la nostra proposta – proseguono – l’unica che potrebbe ridare dignità a questa fallimentare classe politica, perché vogliono tenersi i privilegi. Eppure dovrebbero fare in fretta per evitare il taglio dei trasferimenti statali nel caso in cui non si proceda al taglio dei vitalizi degli ex consiglieri, per come abbiamo opportunamente previsto inserendo una misura apposita nella legge di bilancio. Sono diverse le regioni che si sono già messe in regola, adottando soluzioni temporanee, ragionevoli e proporzionali, così come indicato dalla Consulta e come prevede la nostra proposta. Queste regioni virtuose avevano già approvato un taglio nel 2014, rinnovato poi nel 2018. In Calabria, invece, con i costi del consiglio regionale tra i più alti d’Italia, hanno pensato a una mancetta elettorale, con un taglio per gli ex consiglieri regionali che arriva giusto giusto alle prossime elezioni regionali di quest’anno, per poi tornare a tenersi tutti i privilegi».
«La legge – sostengono ancora i portavoce calabresi del M5S – interviene sulle indennità dei consiglieri e della giunta, sulle spese dei gruppi consiliari, sugli stipendi dello staff dei gruppi consiliari prevedendo una diminuzione del 40% degli emolumenti e degli importi percepiti dai gruppi e introduce un contributo di solidarietà sui vitalizi. I politicanti della nostra regione non possono evitare di discuterla dando un ulteriore schiaffo in faccia a tutta la Calabria».

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