Il commento del senatore Mangialavori: «Non è frutto di una proposta di Forza Italia, ma può essere l’uomo nuovo per il rinnovamento»
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Sul tavolo del centrodestra c’è già un nome, che è quello dell’avvocato amministrativista Domenico Sorace (foto). A confermarlo è il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori che, in una nota, commenta l’esito delle ultime riunioni in vista delle elezioni comunali di Vibo che si terranno nel maggio prossimo. «È in atto un confronto politico – si legge nel comunicato del senatore vibonese – che mira a riaggregare le forze di un centrodestra moderato che si apre ai movimenti civici e alle associazioni determinate a riportare Vibo Valentia allo splendore di un tempo. Un centrodestra che sia anche severo nel far tesoro degli errori del passato, che ponga al centro le idee, i progetti e le straordinarie risorse umane di cui dispone la cittadinanza vibonese. Un centrodestra che sappia proporsi, negli anni a venire, come forza di governo credibile e concreta». Forza Italia è ovviamente «parte attiva di questo processo» che però, spiega Mangialavori, è più largo e vede in campo anche «forze politiche e movimenti a cui è riconosciuta pari dignità». «Il nome dell’avvocato Domenico Sorace – si legge ancora nella nota del parlamentare forzista – nel contesto dell’ultimo confronto, finalizzato appunto, a delineare un progetto che è prima di tutto politico, istituzionale e amministrativo, non è frutto di una proposta di Forza Italia, tantomeno del senatore Mangialavori, ma scaturisce dal contesto di un confronto, del quale anche Forza Italia e, con essa, anche il suo coordinatore provinciale, è compartecipe e portavoce. Personalmente – aggiunge Mangialavori – ritengo che l’avvocato Domenico Sorace sia un professionista di altissimo livello, un giurista, avvocato amministrativista, un uomo di grande cultura, una risorsa della società civile vibonese che può essere, al pari di altri uomini e donne che cooperano, in Forza Italia e, oltre Forza Italia, nella coalizione a cui stiamo lavorando, quell’uomo nuovo che può essere interpretare la fase di profondo rinnovamento che intendiamo inaugurare a Vibo Valentia». È una «valutazione personale» che Mangialavori ha posto al tavolo del confronto, ma «le scelte, prima che nominalistiche, d’altro canto devono essere di metodo», e quindi bisogna «puntare ad un rinnovamento che guardi in primo luogo alla sofferenza di questa città, con la quale riaprire il dialogo ed il confronto». Un rinnovamento che per il senatore deve essere «collegiale, perché Vibo non ha bisogno di uomini soli al comando ma, finalmente, di condivisione ed unità facendo emergere le sue risorse migliori, in primo luogo quelle umane».