Mar. Apr 23rd, 2024

La fine ingloriosa dell’ex “salotto buono” di Gioia Tauro, tempio dello shopping negli anni ’80 e ’90. Il transito è stato interdetto dai Vigili del fuoco a causa della caduta di calcinacci, ma la segnaletica è stata rimossa e il pericolo permane.

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Cade letteralmente a pezzi la galleria del cento, quella che, un tempo era considerato il salotto buono del capoluogo pianigiano. E’ infatti ancora vivo nella memoria della gran parte dei gioiesi (e non solo) il periodo in cui, a cavallo fra gli anni ’80 e ’90, quel tratto coperto era vero riferimento per lo shopping, in quanto ospitava decine di attività commerciali tra le più fiorenti: bar, gioiellerie, pizzerie, negozi d’abbigliamento o calzature con i più prestigiosi marchi alla moda. Senza contare il “passeggio” alternativo a via Roma (il cosiddetto corso) nei weekend d’inverno più freddi e piovosi.
Non di rado, la galleria fungeva anche da sede per mostre pittoriche, fotografiche, mercatini natalizi o, semplicemente, delle “pulci”, per estemporanei comizi, al riparo dalle intemperie. Poi, l’espansione della città verso la strada provinciale 1 (ex Statale 111), l’avvento dei grandi centri commerciali e dei negozi low cost ma, soprattutto, l’abbandono e l’incuria hanno reso uno dei luoghi simbolo di Gioia Tauro un posto fortemente degradato, buio, da evitare la sera, con la quasi totalità dei locali ubicati al pianterreno sfitti o occupati al bisogno, per pochissimo tempo, da qualche associazione o partito politico, giusto per la campagna elettorale o sporadiche riunioni.
Eppure la sua realizzazione all’epoca, fu accolta con grande entusiasmo dalla popolazione. Qualcuno ci fece addirittura una canzone: “Che bellu, scoprimmu l’allegria, c’apriru l’Upim e a galleria. Appunetamenti e pubblicità: Gioi diventata ‘na città!”, citando una simpatica strofa.
A dare il classico colpo di grazia, nell’ultimo periodo, un spaventoso incendio, domato con estrema bravura dai pompieri, che aveva però annerito una buona porzione di soffitto, ancora oggi in simili condizioni. Perché, come spesso accade nei condomini, probabilmente anche tra i privati proprietari degli immobili che ricadono all’interno non si è mai riusciti a trovare un accordo.
Da qualche giorno, poi, il breve tragitto è stato interdetto dai Vigili del fuoco per la caduta di grossi calcinacci con l’area off limits delimitata dal classico nastro segnaletico a bande rosso e bianco e da un cavalletto in legno con un apposto un foglietto A4 a indicare il pericolo.
Bisogna però prestare la massima attenzione, poiché qualche sciocco ha pensato di rompere il nastro e la gente, ignara dal grande pericolo – principalmente tante mamme con bambini che usano la galleria come scorciatoia tra la via Sarino Pugliese e la via Roma – continua a percorrerla tranquillamente. Inoltre, ai piani superiore si trovano uno studio di radiologia ed altri uffici, oltre che le abitazioni del palazzo sovrastante.
Sicuramente esiste un importante problema di incolumità pubblica e bisogna al più presto porvi rimedio avvisando in modo più capillare i cittadini: proprio per questo motivo, ieri il prefetto Antonio Reppucci che guida la terna commissariale del Comune, ha inviato sul posto la Polizia locale per un sopralluogo.
REALIZZATA NEL 1980 IN UN EX MAGAZZINO
La galleria del centro fu realizzata nel 1980, sull’area di un ex magazzino d’olio (Vernazza-De Fornari). Luogo questa strada coperta, che collega via Roma e via Regina Margherita, fino a metà anni ’90 si affacciavano eleganti negozi, uffici e servizi sociali. Così come evidenziato dal compianto ing. Michele Marino in uno dei suoi libri sulla città di Gioia Tauro, nell’atrio d’ingresso furono preservati e inseriti nel nuovo contesto architettonico – che conserva la volumetria del precedente edificio – alcuni elementi ornamentali, come le colonne di pietra e le voltine anulari a vela: “Una bella realizzazione nell’antico centro urbano – scriveva Marino – che non deturpa né offende”.

DOMENICO LATINO (Gazzetta del Sud)

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