Mar. Apr 23rd, 2024

Lo Stato che vogliamo e il Prefetto che vogliamo! E’ questa l’affermazione di moltissimi cittadini dell’ex provincia reggina, che, grazie all’impegno profuso dal dottor Michele di Bari (nella foto di copertina del servizio), Prefetto di Reggio Calabria, considerato uno dei migliori dell’intera Europa, sentono lo Stato e le Istituzioni più vicine e veramente pronte a rispondere ai problemi e alle esigenze di un territorio, così tanto deprivato e degradato, soprattutto per la forte presenza della ‘ndragheta, che ne frena lo sviluppo e ne limita la libertà dei cittadini onesti. La presenza del Prefetto, Michele di Bari, e dei suoi validi collaboratori, e la concentrazione di dirigenti e ufficiali delle Forze dell’Ordine di elevato livello, stà, veramente, portando a un reale contrasto della criminalità organizzata nell’area della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Le iniziative della Prefettura e delle Forze dell’Ordine, sono, infatti, viste da tantissimi cittadini come “qualcosa che ci voleva” e, anche se non si ha il coraggio o non si può manifestare apertamente e liberamente, questa soddisfazione, le opinioni raccolte, tra la stragrande maggioranza di cittadini, testimoniano questo. Il territorio reggino ha bisogno di riscatto e di valorizzazione e ciò si può ottenere solamente con un forte supporto delle Istituzioni, prendendo esempio da quanto il Prefetto, dr. di Bari, sta testimoniando quotidianamente, con tanti fatti e iniziative concrete. Lui, in effetti, manifesta una presenza e una vicinanza al tessuto sociale, che non ha eguali. “Una bella persona sua eccellenza il Prefetto” – ha espresso padre Raffaele Vaccaro, rettore del Santuario Nostra Signora dello Scoglio, fondato da Fratel Cosimo, dove la massima figura, rappresentante lo Stato sul territorio, ha presenziato, a varie iniziative – “che evidenzia delle qualità morali e professionali elevatissime, da cui trarre esempio. Una persona eccezionale, superlativa, ricchissima di cultura, di umanità e fermezza, di senso della giustizia e risolutezza,” – secondo il coordinatore generale del santuario, il dottor Giuseppe Cavallo che ha ricordato, tra le altre cose, come, proprio di recente, i mass media nazionali abbiano rilevato e constatato che “Con quasi quattrocento, tra sequestri e abbattimenti di bovini, il segno del potere dei clan che infestavano la Piana di Gioia Tauro è stato cancellato. Un colpo deciso e tanto atteso, dello Stato Italiano, contro la malavita organizzata.” Una ulteriore conferma dell’eccellente lavoro del Prefetto, Michele di Bari, della Prefettura reggina  e delle varie Istituzioni, Giudiziarie e delle Forze dell’Ordine, che, infaticabilmente, operano sul territorio, con spirito di sacrificio e di abnegazione, tra enormi difficoltà di vario genere.

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