Ven. Mar 29th, 2024

La Procura antimafia di Reggio Calabria ha chiuso le indagini della maxioperazione “Ares”, che coinvolge 77 indagati. L’inchiesta riguarda le cosche Cacciola e Grasso di Rosarno accusate di associazione mafiosa, traffico internazionale di droga e una serie di altri reati. Un’indagine nata da una sparatoria e conclusa con la decapitazione di due interi clan da parte dei pm della Direzione distrettuale antimafia reggina.

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Il traffico di droga aveva avvelenato il loro sangue mettendo parenti contro parenti, pronti a scannarsi per qualche busta di cocaina. Nel fermo emesso dalla Dda di Reggio Calabria lo scorso luglio, che aveva portato in carcere 31 persone, sono stati chiariti i contorni nei quali si sarebbe creata la spaccatura nella cosca Cacciola-Grasso di Rosarno. Spaccatura che avrebbe portato al tentato omicidio di Salvatore Consiglio, il 16 settembre 2017, e a un passo dalla faida.

Le prove per i magistrati della Procura antimafia giungono dalla viva voce dei protagonisti, scoprendo che Consiglio accusava Gregorio Cacciola classe ’80 di avergli rubato della droga. Stessa accusa che Cacciola faceva all’ex sodale. Da lì sarebbero sorte le prime crepe arrivate fino al presunto tentativo del gruppo che faceva capo a Cacciola di fare fuori Consiglio. Delitto condannato da una parte della famiglia Cacciola.

fonte gazzetta del sud

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