Ven. Mar 29th, 2024

Sfortunata trasferta dei rossoblù in Toscana. Giannotti prima e Salzano dopo, castigano gli uomini di Piero Braglia. 14esimo posto in pericolo e prossima sfida con la Cremonese senza Tutino e D’Orazio

Continua dopo la pubblicità...


amaCalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Entrambe reduci da una striscia positiva di risultati, Livorno e Cosenza, con la classifica corta della serie cadetta sono affamate di punti. Formazione tipo per gli amaranto, mentre per i calabresi la panchina è corta soprattutto nel reparto offensivo dove le assenze di Lettieri e Maniero, unte di peso della squadra di Piero Braglia, sono ferme ai box. I rossoblù si affidano alla velocita di Embalo e Baez con Tutino per la seconda gara consecutiva chiamato a fare il “falso nueve” e visto il risultato della gara contro il Cittadella non poteva essere altrimenti. Alino Diamanti per i livornesi è il collante tra un centrocampo muscolare con al centro Andrea Agazzi e l’attacco, le cui sortite sono affidate a Murillo e Giannotti. Equilibrata la prima frazione di gioco, con una rete annullato proprio ai padroni di casa per fuori gioco, mentre il Cosenza sfiora in due occasioni il goal. La prima con Tutino che servito da Baez dal limite dell’area di rigore calcia un tiro un po’ troppo smorzato che finisce ad un metro dal portiere. Gli equilibri di due squadre che si affrontano a viso aperto (4 gli ammoniti nei primi 45 minuti) rischiano di rompersi al minuto 38. È ancora Tutino a sgusciare tra i tre della difesa livornese. Arriva sul fondo e a meno di tre metri da Mazzone mette una palla al centro per Baez, ma l’intervento in anticipo di Di Gennaro è provvidenziale. Pronti, via e alla ripresa il Livorno si porta in vantaggio. Approfittando di un Cosenza con la testa ancora nello spogliatoio, i padroni di casa trovano il vantaggio. Dagli sviluppi di un corner battuto corto affidano a Diamanti il compito (riuscito) di mettere al centro una palla. che è perfetta. Stacco di Giannotti ed è rete. La resistenza della difesa del Cosenza crolla e la partita per i calabresi diventa improvvisamente in salita. Gli uomini di Breda, raggiunto il vantaggio, gestiscono bene campo ed il Cosenza non trova i varchi giusti. A strozzare l’urlo del goal per i tifosi amaranto ci pensa ancora Alino Diamanti, è dal suo sinistro caldo che da oltre 30 metri parte la saetta che finisce di poco a lato della porta di Perina che nulla ha potuto fare se non guardare immobile l’esecuzione del tiro. L’ingresso di Mungo al posto di Embalo e di Legittimo su Bruccini permettono al Cosenza di passare ad un più offensivo 3-4-3 ma il Livorno non si scompone e le azioni offensive degli ospiti finiscono in nulla di fatto o in tentativi deviati in angolo, con tiri dalla bandierina non producono nessun effetto. Tutino reagisce in modo esagerato al fallo subito da Baez spintona Bogdan e l’arbitro lo manda negli spogliatoi prima del triplice fischio. Il Cosenza non demorde e dagli sviluppi di un corner colpisce la traversa di testa con Sciaudone. È l’ultima occasione, dopo pochi istanti, Capela atterra Dumitru. Marini assegna il rigore e Salzano chiude i conti. Finisce 2 a 0, con un Livorno che non si è fatto intimorire dalla contestazione della curva al presidente Spinelli. Per il Cosenza invece il campionato diventa difficile.

Print Friendly, PDF & Email