Ven. Mar 29th, 2024

La prima commissione di Palazzo Campanella ha approvato il testo di Giudiceandrea. Via libera anche a quello di Morrone sul sistema contributivo. Il deputato Melicchio insorge

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La prima commissione “Affari istituzionali, Affari generali e Normativa elettorale” – presieduta dal consigliere Franco Sergio – ha approvato all’unanimità nella seduta odierna la proposta di legge n. 327/10^ (d’iniziativa dei consiglieri Giudiceandrea e Greco) recante: “Modifica dei vitalizi dei consiglieri regionali dalla I alla IX legislatura”.
Approvata con il consenso unanime anche la proposta di legge n. 401/10^ (d’iniziativa del consigliere Morrone) recante: “Introduzione del Metodo previdenziale contributivo per i consiglieri regionali eletti nelle legislature decima e successive”.
«Oggi – ha commentato il presidente Sergio – si conclude un iter lungo e ampiamente dibattuto e approfondito. Con l’introduzione del sistema contributivo si pone un tassello importante nel percorso di allineamento della Calabria al resto del Paese, superando polemiche oggettive e soggettive e strumentalizzazioni dettate dal populismo, dimostrando così senso di responsabilità istituzionale».
Successivamente, il presidente Sergio ha aperto i termini per la presentazione degli emendamenti in merito alla proposta di legge n. 244/10^ di sua iniziativa assieme al consigliere Greco recante: “Disposizioni in materia di riordino territoriale delle circoscrizioni comunali – Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 5 aprile 1983 n. 13”.
Nel prosieguo della seduta è stato dato avvio all’iter previsto dalla legge per la fusione dei Comuni di San Marco Argentano e Cervicati. In merito alla proposta di legge n. 399/10^ – d’iniziativa del consigliere Sebi Romeo – per l’istituzione del Comune di San Marco Cervicati sono stati auditi i sindaci Virginia Mariotti (San Marco Argentano) e Massimiliano Barci (Cervicati).
A margine di un approfondito confronto il presidente della Prima Commissione ha detto: “Ringraziamo i sindaci per il pregevole contributo che fa emergere un profilo di prospettiva rispetto alla costituzione di una nuova architettura istituzionale avviata dalla legge Delrio per una migliore funzionalità amministrativa territoriale soprattutto a causa delle difficoltà di autogoverno dei piccoli Comuni e per vincere il rischio di spopolamento delle realtà interne originato sia dalle carenze dei servizi che dalle scarse opportunità occupazionali”.
Alla seduta hanno preso parte i consiglieri Giudiceandrea, Battaglia, D’Agostino, Scalzo, Esposito, Morrone, Nucera, Pedà ed Arruzzolo.

MELICCHIO: I COSTI AUMENTANO «I consiglieri regionali della Commissione Affari costituzionali della Regione Calabria, all’unanimità, hanno approvato la reintroduzione dei vitalizi. È semplicemente vergognoso. La casta vuole prendersi tutti i privilegi possibili e immaginabili prima di essere buttata fuori dai cittadini alle prossime elezioni di novembre». Così scrive in una nota Alessandro Melicchio, deputato calabrese del M5S.
«Sono arrabbiato. Quest’atto è di una gravità assoluta. Invece di diminuire i costi della politica regionale come indicato dai calabresi che hanno firmato e sottoscritto in massa la nostra proposta di legge regionale di iniziativa popolare “Taglio Privilegi”, accantonata in fretta da questi politicanti, oggi la prima commissione ha approvato la proposta di legge Morrone “Introduzione del metodo previdenziale contributivo per i consiglieri regionali eletti nelle legislature decima e successive” che prevede, come si può leggere nella tabella dei costi allegata alla stessa proposta di legge, un costo per le tasche dei calabresi di 2 milioni e mezzo di euro in più all’anno». Il parlamentare pentastellato continua a raccontare gli effetti di questa proposta. «Si introducono nuovamente i vitalizi aboliti nel 2011, per la somma di 100mila euro a testa, che verrà erogato dal 2019 in poi a questi vergognosi consiglieri regionali. Di questi contributi ben 72mila verranno versati dalla regione. Come se non bastasse nella proposta approvata si prevede anche il trattamento di fine mandato, di 15mila euro l’uno, per una spesa complessiva di 2 milioni e mezzo. La classe politica regionale peggiore di sempre – conclude Melicchio – sta sfidando impunemente tutti i cittadini. Dovrebbero solo vergognarsi di aver pensato ad un simile schiaffo sferrato a tutta la Calabria e invece all’unanimità hanno votato per autoassegnarsi più soldi, l’unico loro interesse in questo scorcio di fine mandato».

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