Ven. Apr 19th, 2024

Gli avvocati Belvedere e Veneto hanno chiesto la revoca del provvedimento che, nell’ambito dell’inchiesta “Lande desolate”, obbliga il governatore, accusato di abuso d’ufficio e corruzione, a non lasciare San Giovanni in Fiore

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È durata più di un’ora, stamani, in Cassazione, la discussione in merito all’obbligo di dimora a cui è sottoposto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. Gli avvocati Vincenzo Belvedere e Armando Veneto hanno chiesto la revoca o l’annullamento del provvedimento che obbliga il governatore a non lasciare il suo comune di residenza, San Giovanni in Fiore, nel Cosentino. La misura restrittiva era stata emessa emessa dal gip distrettuale di Catanzaro a seguito delle risultanze dell’inchiesta denominata “Lande desolate” su presunte irregolarità nella gestione degli appalti relativi alla costruzione dell’aviosuperficie di Scalea, agli impianti di risalita della Sila ed a piazza Bilotti a Cosenza. Le accuse ipotizzate per Oliverio sono abuso d’ufficio e corruzione. La Procura di Catanzaro aveva chiesto i domiciliari. La decisione della Corte di Cassazione è attesa per questa sera o, al più tardi, per domani mattina.

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