Gio. Apr 18th, 2024

Le indagini patrimoniali sono state avviate alla fine del 2015, l’infiltrazione nella realtà economica della Capitale era iniziata alla fine degli anni ’90

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Confiscati dalla polizia beni per un valore di 30 milioni di euro ad appartenenti alla famiglia Casamonica e a esponenti di cosche della ‘ndrangheta. Si tratta di beni e contanti sequestrati nel corso di una operazione degli investigatori della Divisione Anticrimine della Questura di Roma avvenuta a maggio di due anni fa. Quel maxi sequestro oggi diventa confisca.

I poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno eseguito stamattina i decreti emessi dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Roma. Tra i beni confiscati 10 unità immobiliari in Calabria, Roma e Ardea; 21 tra società e imprese; 25 complessi aziendali e 24 veicoli, tra cui auto di lusso.

Tra le attività commerciali confiscate Bar e ristoranti nel centro storico di Roma. Un bar e un ristorante si trovavano in zona San Pietro, a pochi passi dal Vaticano, una trattoria a Trastevere e un ristorante nel cuore della Capitale.

Confiscate anche due rivendite di auto, una in zona Borghesiana e l’altra in zona Laurentina, una palestra e un’attività di vendita di calzature a Ciampino riconducibile alla famiglia Casamonica. Le indagini patrimoniali sono state avviate alla fine del 2015 dagli specialisti della Divisione Anticrimine. In particolare sarebbe stata accertata un’infiltrazione nella realtà economico-finanziaria della Capitale, iniziata alla fine degli anni ’90, da parte di alcuni appartenenti di cosche della ndrangheta che, dopo essersi insediati a Roma, sarebbero entrati in contatto con appartenenti alla famiglia Casamonica stringendo alleanze. Con l’ausilio di prestanomi avrebbero acquistato locali in zone turistiche della Capitale, reinvestendo cospicue somme di denaro di provenienza illecita.

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