Ven. Mar 29th, 2024

Nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, sulla stregua degli ottimi risultati fin qui ottenuti da parte del Raggruppamento “Calabria – Sicilia Orientale”, il dispositivo si accresce e raggiunge la città di Catanzaro. Il presidio, da oggi, è svolto da soldati del 5° reggimento artiglieria terrestre (lanciarazzi) ”Superga” di Portogruaro, del 6° reggimento genio pionieri di Roma e del 33° reggimento EW di Treviso; soldati approntati all’esigenza e preparati ad affiancare le Forze di Pubblica sicurezza nelle loro consuete attività. Così come sta avvenendo nelle altre città presidiate dal personale dell’Esercito, su disposizione dell’Autorità Prefettizia, i militari svolgono compiti di vigilanza a obiettivi sensibili e attività di pattugliamento e perlustrazione, in concorso e congiuntamente alle Forze di Polizia. Il Col. Savino Giuseppe Dibenedetto, Comandante del raggruppamento “Calabria – Sicilia Orientale”, oltre che Comandante del 5° reggimento artiglieria terrestre (lanciarazzi) “Superga” di Portogruaro, ha saputo portare il dispositivo alle proprie dipendenze a risultati operativi di assoluto rilievo, con oltre 3800 pattugliamenti e decine di identificazioni effettuate in 80 giorni di attività, raccogliendo il plauso delle Autorità Prefettizie e la gratitudine dei cittadini. In Calabria, il “nuovo” dispositivo, si inserisce in un’area dove operano i reparti delle trasmissioni dell’Esercito, ossia il 7° reggimento di Sacile, il 2° reggimento di Bolzano e l’11° reggimento di Civitavecchia; i soldati in forza a questi reparti hanno saputo dimostrare capacità operativa e senso della disciplina a livelli estremamente elevati, contribuendo a consolidare nella collettività l’immagine di un Esercito sempre più a fianco dei cittadini, nella quotidianità così come nelle situazioni emergenziali; in ambiti, quindi, non solo prettamente militari. In particolare, in Calabria i militari presidiano ora tredici siti sensibili, distribuiti nelle città di Reggio Calabria, Crotone, Vibo Valentia e Catanzaro ed effettuano, nell’arco di ogni mese, più di 180 pattugliamenti. L’Esercito che combatte, che vince, ma che è anche in grado di integrarsi con gli altri apparati dello Stato in quella sinergia civile – militare ormai cornice di sicurezza fondamentale delle nostre città.

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