Gio. Apr 18th, 2024

Nuovo servizio del giornalista Pecoraro, dedicato alla scomparsa di Consolato Campolo, che guidava una task force per eliminare gli sprechi nell’azienda sanitaria reggina

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“La morte misteriosa di chi ha provato ad aggiustare la sanità calabrese”. A raccontarla è un nuovo servizio del giornalista de “Le Iene” Gaetano Pecoraro, servizio andato in onda questa sera (potete vederlo qui). Nella puntata, visibile sul sito internet della nota trasmissione Mediaset, si dice che «Consolato Campolo era a capo di una task force che doveva eliminare lo spreco di denaro pubblico dall’Azienda sanitaria di Reggio Calabria: una notte muore in circostanze misteriose». Nel servizio per “Le Iene” Pecoraro, che sta portando avanti da più puntate la sua rubrica “Ospedali da incubo” occupandosi spesso della Calabria, riporta la testimonianza della compagna, secondo la quale Campolo aveva «capito come fare i collegamenti per far saltare fuori. la prova di tanti doppi e tripli pagamenti, il suo obiettivo era elencarli e portarli alla Procura, lui non si rapportava con l’Asp». La testimonianza della donna si sofferma poi sulla notte nella quale Campolo muore. «Era andato a cena fuori, non succedeva spesso… Quando è tornato – si ascolta nel servizio di Pecoraro sul sito de “Le Iene” – mi ha detto che non si sentiva male, ho fortissimi dolore a mascelle e forti dolori di testa, gli ho detto “andiamo in ospedale”. L’hanno visitato una mezzoretta, io sono rimasta fuori: gli hanno fatto un farmaco perché aveva la pressione alta. Lui è andato a vomitare due volte, e mi ha detto “ho vomitato nero”. Lì per lì non gli ho dato peso, a un certo punto ha chiuso gli occhi e tirato indietro la testa. Ho cominciato a gridare, mi hanno fatto uscire. Hanno cercato di rianimarlo. Alle 2,10-2,20 sono riusciti a dirmi che era morto. Hanno scritto: arresto cardiaco». Dal servizio inoltre emerge che, secondo la testimonianza del figlio di Campolo citata da una dottoressa del pronto soccorso dell’ospedale reggino, dalla documentazione consegnata ai familiari dopo il decesso mancava l’elettrocardiogramma.
Il giornalista de “Le Iene” ha anche intervistato due dirigenti che avevano fatto parte della task force con Campolo: entrambi hanno detto che sarebbe stato giusto fare un’autopsia. Uno dei due dirigenti, al microfono di Pecoraro, ha anche rivelato che «Campolo gradualmente sarebbe arrivato a una soluzione e un giorno mi aveva raccontato di qualcuno che gli aveva suggerito di non essere troppo efficace» nelle verifiche contabili all’Asp di Reggio Calabria.

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