Ven. Apr 19th, 2024

Per l’intera giornata nelle vie del centro verranno affissi avvisi, divieti ed obblighi in vigore nel Ventennio: «È obbligo lottare per non fare ritornare quegli anni»

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A chi ha dimenticato gli orrori del fascismo, l’amministrazione comunale di Reggio Calabria ricorda cosa sarebbe successo “senza 25 Aprile”. È questo il claim dell’iniziativa, voluta dal Comune guidato dal sindaco Giuseppe Falcomatà, per ricordare leggi e divieti imposti dal regime che in troppi oggi tentano di riabilitare. Per tutta la giornata nelle vie del centro, sulle facciate dei due Palazzi istituzionali e nelle bacheche del teatro “Francesco Cilea”, verranno affissi avvisi e cartelloni che ricordano obblighi e divieti imposti con le leggi razziali e le leggi fasciste. A chi ancora nega gli orrori del fascismo, verrà rammentato come in quegli anni diritti basilari e che oggi si danno quasi per scontati fossero negati. Si rammenterà come l’Italia fascista abbia votato e convintamente applicato le leggi razziali, che hanno espulso da scuole, università, uffici pubblici gli ebrei, cui è stato vietato anche l’esercizio di ogni professione. Nelle edicole del centro, verranno anche esposte le prime pagine con cui i giornali dell’epoca annunciavano la reintroduzione della pena di morte o la “tassa sul celibato”.
L’iniziativa – spiegano dall’amministrazione – è stata pensata per «far comprendere, soprattutto ai giovani ma anche a quanti i drammi del regime non li hanno vissuti, l’importanza dei diritti conquistati grazie al sacrificio di quanti, per il bene dell’Italia e del suo popolo, hanno dato la vita. Fascismo, infatti, è sinonimo di morte, oppressione, oscurantismo, repressione, costrizione. È l’antitesi del buono e del giusto. È il male assoluto, il limite più assurdo, crudele e spietato raggiunto dall’uomo».
Ma l’amministrazione vuole anche lanciare un monito «la libertà può volare via con un soffio. Ogni giorno, nel nostro piccolo, dobbiamo impegnarci per difenderla ed affermarla. La libertà che oggi celebriamo contro qualsiasi forma di governo autoritario, oppressivo ed antidemocratico, è un traguardo rispetto al quale non dobbiamo mai abbassare la guardia, nemmeno per un solo istante. Dobbiamo, anzi, opporci con forza a chi, a qualsiasi livello, gridando o in maniera subdola e silente, opera per cancellare noi stessi, le nostre scelte, la forza di non condividere quel che ci viene imposto». Per l’amministrazione Falcomatà «la libertà e la democrazia che ci sono state consegnate dai Partigiani prima e dai Padri costituenti poi, sono state pagate a caro prezzo col coraggio e col sangue. È nostro dovere farne sempre memoria. È un obbligo lottare perché ciò che è stato il Ventennio fascista non possa mai più tornare».

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