Sab. Apr 20th, 2024

Francesco (Chicco) Macrì Gerasoli è un brillante professionista sidernese che giovanissimo ha deciso di lasciare la Calabria e l’amata Siderno per potersi  dedicare completamente (e con ottimi risultati) alla sua professione medica. Per chi non lo sapesse Francesco è il figlio dell’indimenticabile dottore Angelo Macrì Gerasoli, storico esponente della Dc sidernese e consigliere comunale di Forza Italia in diverse legislature. Prima di intervistarlo, proviamo ad elencare il suo gia ricco curriculum nonostante la sua giovane età. Francesco Macrì Gerasoli nasce il 26 gennaio 1982 si laurea in Medicina e Chirurgia (2006 ) e specializzazione in Radiodiagnostica (2011) a Roma La Sapienza. Fellowship neuroradiologia ospedale Gui de Chauliac a Montpellier, Francia (2011). PhD in co-tutela Università di Montpellier, Francia e Roma La Sapienza (2016). Post dottorato al Massachussets General Hospital, Harvard Medical School, Boston (2018). Fellowship in Emergency and Trauma Radiology, Vancouver General Hospital, Vancouver, Canada (2018 ad oggi). Radiologo strutturato all’ospedale universitario di Nîmes, Francia (2012-2017).

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D)  Dottore, lei ha lasciato giovanissimo la Calabria per trasferirsi altrove prima per studiare e poi per esercitare brillantemente la sua professione. Ha nostalgia della sua Calabria ?

R) Ho lasciato la Calabria quando avevo 17 anni per andare all’Università a Roma. Mi ricordo bene quel periodo. Non avevo ancora realizzato che sarebbe stato per cosi lungo tempo e Siderno era per me il posto più bello del mio piccolo mondo. Fini la maturità classica il 7 luglio ed ero contento perché avevo ancora l’estate davanti per divertirmi. In realtà mio padre mi convinse a prendere un autobus per Roma 15 gg dopo rovinandomi quell’estate ma investendo per il mio futuro. Mi iscrisse a un corso di preparazione per il test di medicina ed odontoiatria. Da li il mio viaggio è cominciato senza che io lo sapessi. Prima Roma per 11 anni, poi la Francia per 6 anni, poi gli USA per 1 anno e ora Canada. In realtà è proprio a Boston che ho cominciato a sentire forte la mancanza della Calabria ed in particolare di Siderno, del calore umano a cui ero abituato e che purtroppo all’infuori del sud Italia non ho più ritrovato in cosi larga scala. Mi mancano tanto gli odori della campagna nel periodo della primavera e quei paesaggi fantastici che si vedono dalle nostre colline con il mare all’orizzonte. Anche qui in Canada dove mi trovo ora la natura è bellissima ma non la sento mia. Quindi si il vivere all’estero e soprattutto fuori dall’Europa mi ha accentuato la nostalgia per la nostra zona.

D) Secondo lei perché molti giovani calabresi sono indotti a lasciare la nostra regione ?

R) Non sono solo i giovani calabresi purtroppo. In generale quando si fa una scelta cosi forte è perché non si sta più bene nel posto d’origine. La Calabria è bellissima, dal punto di vista turistico e con grandi potenziali. Tuttavia, non si vive unicamente con le bellezze naturali e solamente nel periodo che va da maggio ad ottobre. Non si può sopportare a lungo di essere impiegati ed essere sottopagati o non avere uno stipendio regolarmente corrisposto oppure facendo lavori che non soddisfano. Il giovane è colui che conserva speranze, che sogna, che è più spensierato e quindi ci prova a realizzare qualcosa di diverso. In generale è difficile provarci e riuscirci in altre regioni d’Italia o in generale ma nella nostra Calabria, e mi dispiace tanto dirlo, non è un territorio dove si possa riuscire facilmente e spesso se accade non dura per volere di altri calabresi.

D) Cosa pensa della sanità calabrese ?

R) Questo è un discorso lungo che meriterebbe un’intervista a parte. Premetto che potrei apparire di parte poiché come lei sa ho molti familiari che lavorano nell’azienda sanitaria di nostra pertinenza. Vorrei comunque sottolineare che spesso ci sono delle lamentele nei confronti dei medici della nostra zona per preparazione, inefficienza, e mancanza di collaborazione. Magari è cosi per alcuni ma di sicuro non tutti. Sono però convinto che molti colleghi nella nostra zona hanno perso la motivazione. Sfiderei chiunque a mantenere la passione o a provare ad esercitare bene il proprio lavoro in una struttura disastrata/sinistrata, senza programmazione politico-sanitaria, macchinari di base, medicinali, infermieri aggiornati o personale inserviente che contribuisce. Spesso i medici devono passare ore delle loro giornate a lamentarsi, a scrivere lettere, fare riunioni per tentare di risolvere queste carenze. Tutto ciò è frustrante! I colleghi calabresi devono essere messi in condizioni di lavorare serenamente e purtroppo questo da anni in Calabria non avviene. Al di là di ciò, io credo fortemente che in Calabria come in altre regioni dove l’organizzazione sanitaria non brilla, i medici siano degli eroi e meritino un plauso poiché riescono a garantire il servizio pubblico in questo oceano di difficoltà.

D) Attualmente dove esercita la professione ?

R) In Canada, a Vancouver, mi sto specializzando nella radiologia d’urgenza e traumatologia al Vancouver General Hospital che é uno dei più grandi centri di traumatologia della West coast nordamericana.

D) Pensa un giorno di poter ritornare a Siderno e dare il suo prezioso contributo professionale a chi ne ha bisogno ?

R) Il mio ritorno definitivo a Siderno credo che non avverrà prossimamente per diverse ragioni. Non nego che non mi dispiacerebbe se le condizioni si creassero.
Ho osservato e lavorato in 4 diversi sistemi sanitari e comincio ad avere un’idea dei pro e contro dell’organizzazione ospedaliera. Sono sempre disponibile a contribuire e dare feedback per quanto mi è possibile sulla base della mia esperienza.

Antonio Tassone – ecodellalocride.it

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