Ven. Mar 29th, 2024

La Cisl illustra l’esito del confronto con il governatore, Pacenza e Belcastro dopo la verifica negativa del Tavolo Adduce. La giunta contesterà il verbale del Tavolo Adduce

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«Solo con una forte azione sinergica, condivisa con la popolazione calabrese, la sanità potrà essere riadattata alle vere esigenze e ai veri bisogni di salute di tutta la cittadinanza». Lo affermano il segretario generale della Cisl Calabria, Tonino Russo, e il segretario generale Cisl Fp, Luciana Giordano, al termine dell’incontro che i sindacati hanno avuto ieri con il presidente della Giunta Mario Oliverio, assistito dal delegato regionale alla sanità, Franco Pacenza, e dal direttore generale del Dipartimento alla Salute, Antonio Belcastro.
L’incontro, particolarmente lungo, ha riguardato in particolare la situazione della sanità calabree all’indomani dell’esito dell’ultimo Tavolo Adduce, che determinerà il blocco del turn over e l’aumento delle aliquote fiscali in Calabria. Secondo quanto reso noto dalla Cisl «In apertura dei lavori, il presidente Oliverio ha immediatamente affrontato il cuore del problema chiarendo che in atto non esiste alcuno scontro fra la presidenza regionale e la Struttura commissariale ma che è necessario ribadire che tutti i poteri e le scelte sono in capo ai commissari e non alla Regione, in quanto la Giunta non approva nessun atto riguardante la sanità. Riguardo agli esiti dell’ultimo Tavolo Adduce ha sostenuto – aggiungono i vertici del sindacato – che fin dall’insediamento del nuovo dg del Dipartimento Salute è stata avviata una vasta operazione di verifica di ogni voce della spesa sanitaria calabrese, che ha fatto emergere alcune discrasie contabili, palesando doppi se non tripli pagamenti per la mobilità passiva, somme non dovute all’Agenzia delle Entrate e tanti altri errori, debitamente rappresentati sia al Mef e al Ministero della Salute nelle interlocuzioni intrattenute fino a un certo punto, sia al Tavolo Adduce. Errori contabili che, se tenuti nella giusta e dovuta considerazione dal Tavolo Adduce, avrebbero limitato il disavanzo entro il tetto dei 98 milioni di euro, non facendolo lievitare a 160 milioni di euro, evitando così lo scatto dei blocchi e dei limiti scaturenti dallo sforamento del rapporto deficit/gettito fiscale. Denunce forti e gravissime, quelle sporte i da Mario Oliverio, che – rilevano Russo e Giordano – ha sottolineato come fino a un certo punto gli interlocutori ministeriali avessero condiviso l’esistenza di errori nei bilanci e nelle voci contabili e la possibilità di detrarre le relative somme dal tetto del disavanzo della spesa sanitaria, ma poi, improvvisamente, al Tavolo Adduce la situazione si è capovolta rifiutando alla Calabria questa ancora di salvezza. Una strategia, a detta di Oliverio, messa a punto per estendere i poteri del Governo sulla sanità calabrese, secondo quanto già annunciato dalla ministra Grillo. Il presidente Oliverio ha rimarcato che per mesi si è tentato di ottenere un Piano concertativo con il Mef e il ministero della Salute per affrontare e portare a soluzione i problemi e le criticità della Sanità calabrese ma non ha mai ricevuto alcun riscontro positivo».

Russo e Giordano quindi proseguono: «Il presidente Oliverio ha chiesto alle organizzazioni sindacali di sostenere la richiesta di attivare immediatamente un tavolo di concertazione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con la partecipazione del Mef, del Ministero della Salute e dei titolari del Tavolo Adduce per sfruttare il margine temporale rimasto prima che il verbale della riunione dell’ultimo Tavolo Adduce sia perfezionato, esperendo il tentativo di far riconsiderare le valutazioni ministeriali che non hanno tenuto in considerazione gli errori contabili rappresentati dalla Regione Calabria in quella sede. Il presidente – rendono noto i segretari generali di Cisl e Cisl Fp – ha anche anticipato che, comunque, la Regione Calabria impugnerà davanti al Tar Lazio il provvedimento scaturito dal suddetto Tavolo». Russo e Giordano evidenziano poi di aver rimarcato come «fino a questo momento sia mancata una vera interlocuzione con la Regione Calabria, più e più volte richiesta, sui temi della sanità», ribadendo che «le responsabilità dello sfascio in cui versa la sanità calabrese siano da imputare a tutti i soggetti in gioco, nessuno escluso» e affermando che «la denuncia del presidente Oliverio è di tale gravità da ravvisare gli estremi di una vera e propria truffa ai danni dei calabresi e che se dovesse trovare sostanziale riscontro in atti formali, tutta la Calabria dovrà insorgere contro questo ennesimo schiaffo ai valori e principi costituzionali su cui si basa il sistema democratico italiano. Nonostante l’amarezza di non aver avuto riconosciuto il giusto ruolo di intermediazione in tempi utili, le organizzazioni sindacali – aggiungono i segretari generali di Cisl e Cisl Fp – si sono dichiarate disponibili a condividere un percorso comune in questo scorcio di fine legislatura sui temi della sanità, con il chiaro obiettivo di mettere in campo ogni sforzo possibile per tentare di salvare il salvabile. Sarà, comunque, necessario un ulteriore incontro con la Presidenza e il Dipartimento regionale e la struttura commissariale e del problema dovranno essere investiti anche i livelli nazionali del sindacato. Hanno specificato che solo con una reazione decisa e capace di innescare un’inversione di tendenza nel governo e nella gestione della sanità calabrese, la situazione potrà rientrare nei confini della normalità. Solo con una forte azione sinergica, condivisa con la popolazione calabrese, la sanità in Calabria potrà essere riadattata alle vere esigenze e ai veri bisogni di salute di tutta la cittadinanza».

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