STILO – “Quel balcone folle” della casa natale di Tommaso Campanella a Stilo è stato demolito. Ci hanno pensato direttamente i proprietari nella giornata di ieri dopo il clamore mediatico sollevato dal sociologo Domenico De Masi che, poco meno di 15 giorni fa, aveva inveito contro quella “vergogna” invitando provocatoriamente gli stilesi a imbracciare “i picconi nottetempo” per la demolizione. A dire il vero nei giorni scorsi, atteso il clamore sollevato su tutti gli organi di stampa, anche l’Ufficio Tecnico del Comune di Stilo aveva chiesto agli eredi dei proprietari dell’abitazione, che fu di Campanella, di giustificare l’intervento eseguito nel termine perentorio di dieci giorni. In poco meno di due ore sono stati quindi demoliti i parapetti in muratura del balcone lasciando, per il momento, solo la soletta a sbalzo della struttura. Si pone fine così all’abominio edilizio attraverso il ripristino dei luoghi. Quello che rimane, al di là delle violazioni edilizie commesse o meno, è però la mancata apposizione del vincolo di interesse culturale sull’edificio, a quanto sembra mai applicato e mai notificato agli interessati e, comunque, l’acquisizione dell’ immobile al patrimonio indisponibile del Comune stesso o dello Stato. Di Campanella, come si sa, anche Stignano rivendica i natali dove, tra l’altro, vi è un’altra piccola casa data per certa come casa natia e, questa, con vincolo monumentale. Quello che si sostiene per certo, dagli storici e dagli studiosi, è che Campanella sia nato a Stilo il 5 settembre del 1568, da Geronimo e Caterina Martello, e di essere stato battezzato, col nome di Giovan Domenico, il successivo 12 settembre, nella Chiesa di S. Biagio al Borgo, anche se il documento di battesimo non è più reperibile dal 1806. Un decreto del 16 maggio 1968, ad opera del Ministero della Pubblica Istruzione Caleffi, ha fissato però la casa natale di Tommaso Campanella nell’attuale Comune di Stignano, al tempo casale del vastissimo territorio di Stilo, adducendo a prova del fatto documenti esistenti presso l’archivio di Napoli. Nessun documento probatorio risulta ancora disponibile sulla esatta identificazione della casa di Stilo, questa basata solo su fonti orali e sul fatto che detta casa era vicina alla chiesa di San Biagio al Borgo di Stilo e nei pressi della quale, la madre del grande Filosofo, accudiva un piccolo orto. Un ulteriore indagine sugli atti notarili e sulle comparazioni catastali fugherebbe comunque ogni dubbio in proposito e risolverebbe un enigma che persistite ormai da oltre cinquant’anni. GIORGIO METASTASIO
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