Sab. Apr 20th, 2024

Samuel se n’è andato senza far rumore, in punta di piedi. Quasi avesse paura di disturbare. Non ha fatto mai pesare agli altri la sua malattia, che, forse già sapeva, lo avrebbe condotto anticipatamente verso quell’approdo a cui tutti siamo destinati. Ammetto che quando tornava da quei “viaggi della speranza” calvo, un po’ debilitato, senza nemmeno le sopracciglia, un po’ mi faceva impressione.

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E quando lo vedevo in giro, in quei rari momenti in cui sembrava essersi ripreso, di nuovo coi capelli, passeggiare con qualche amico, scambiare una parola con tutti, non potevo fare a meno di sorridere. Pure lui lo faceva, in continuazione, non ha smesso mai di sorridere. Sorrideva, quel 17 maggio del 2011, quando a Gioia Tauro conquistò il campionato Giovanissimi, con quel 2-1 ottenuto dalla squadra di mister Felice Cotroneo, uno dei suoi primi mentori, giocando da difensore centrale. È poi passato tra le fila della Bagnarese, molto spesso tra i titolari. Improvvisamente, scompare dalla rosa. Samuel è malato, e ancora non si capisce bene cosa sia. Quando poi si è capito, ha sempre cercato di non darsi per vinto, quasi dando lui forza agli altri. L’ultima partita della solidarietà è stata dedicata a lui, che si stava aggravando, e chissà, forse sarebbe voluto essere in campo per giocare, per vedere rotolare quel pallone che per lui costituiva passione e vita. Ma adesso che quel male bastardo ed ingiusto si è portato via un ragazzo di appena 22 anni, alla famiglia resta un vuoto incolmabile, a noi resta il dolore, l’angoscia, la riflessione. Bagnara è un paese dove spesso e volentieri si tenta di prevaricare l’altro, di sfruttarlo: Alda Merini diceva “La cattiveria è degli sciocchi, di quelli che non hanno ancora capito che non vivremo in eterno.” E la storia di questo ragazzo, del suo passaggio effimero, troppo effimero, su questa Terra, dovrebbe essere emblematica, ed insegnarci qualcosa. Ciao Samuel.

Vincenzo Laurendi

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