Sab. Apr 20th, 2024

La questione sulla presunta ineleggibilità alla carica di Sindaco del Comune di Riace per Antonio Trifoli si è via via dissolta
così come la sterile polemica che l’ha accompagnata negli scorsi giorni.
Il neosindaco Trifoli, difatti, ha messo a tacere ogni dubbio sulla sua posizione lavorativa nei confronti del Comune,
dimostrando di essere fin dagli anni ’90 un Lavoratore Socialmente Utile (LSU) al servizio della Regione Calabria e non –
come invece gli è stato contestato- un dipendente comunale.
In particolare, Trifoli fa parte di quella categoria di lavoratori, percettori di sostegni al reddito, “utilizzati” dalle Pubbliche
Amministrazioni in attività socialmente utili per la durata delle prestazioni godute. Trifoli è, dunque, un lavoratore “in
prestito” all’Amministrazione Comunale di Riace in qualità di “ispettore della sicurezza”, ma non un lavoratore
dipendente dell’Amministrazione stessa.
Nonostante ciò possa già di per sé “smantellare” la paventata ipotesi d’ineleggibilità (derivante dal fatto -lo ricordiamoche i dipendenti comunali a tempo determinato non potrebbero mettersi in aspettativa), il Sindaco ha voluto dirimere
ogni dubbio percorrendo fino in fondo la via della “trasparenza e legalità”, così come lo slogan che lo ha accompagnato
nella sua vincente campagna elettorale.
Anzitutto, non appena appresa la notizia, ha voluto renderne edotto il Prefetto di Reggio Calabria, da cui è stato subito
ricevuto e presso cui ha chiarito la sua posizione lavorativa.
Ed ancora, in sede di prima convocazione del Consiglio Comunale, lo stesso ha richiesto al Prof. Avv. Paolo Falzea,
Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, di fornire un parere legale sulla scorta
del quale poter definitivamente porre fine alla questione.
Non va tralasciato, peraltro, che il Sindaco Antonio Trifoli ha comunque seguito fin troppo correttamente l’iter utile alla
sua candidatura, chiedendo che gli fosse concessa l’aspettativa in periodo elettorale, e che tale aspettativa
paradossalmente gli è stata concessa e sottoscritta proprio da quelle persone che, ad oggi, sollevano la questione.
Lo spauracchio di un eventuale commissariamento del Comune di Riace sta così svanendo in una bolla di sapone, come
è giusto che sia considerato l’ampio spettro di problematiche sostanziali che l’attuale gestione comunale eredita dalla
precedente.
C’è piuttosto da pensare immediatamente a mettere in atto tutte le possibili azioni per risolvere il grave stato di dissesto
economico in cui versa il Comune, a cominciare da quell’ipotesi di bilancio riequilibrato che la precedente
amministrazione non è riuscita a far approvare, contraddicendo anche gli indirizzi del revisore dei conti.
C’è da lavorare poi ad un rilancio anzi ad un vero e proprio primo lancio di Riace nel circuito turistico regionale e
nazionale, ideando e calendarizzando una serie di eventi di concreta risonanza. Si comincia bene già da oggi con i
Mondiali Antirazzisti dell’Uisp, una manifestazione già voluta dalla precedente Amministrazione ma che l’attuale
Gestione ha scelto di proseguire e sostenere.
Ben 50 squadre sportive si incontreranno a Riace fino al 7 luglio in rappresentanza di cooperative sociali, associazioni,
tifosi, migranti e richiedenti asilo per una delle maggiori manifestazioni di sport sociale in Italia.
Il fischio d’inizio al torneo di calcio, attività principale, verrà dato alle 15 di oggi, venerdì 5 luglio. Parallelamente si
svolgeranno tornei di pallavolo, basket e beach rugby. Parteciperanno da Bologna le squadre degli avvocati di strada di
Piazza Grande, e numerose altre realtà sociali da Matera a Ferrara. Inoltre ci saranno società sportive del territorio, da
Villa San Giovanni, Catanzaro, Soverato, Reggio Calabria ma anche dalla Sicilia, oltre alle squadre degli Sprar di Girifalco,
Gasperina, Catanzaro-Squillace e San Sostene.
Alle 21 di questa sera si terrà, nell’anfiteatro di Riace, un incontro con tutte le squadre, con musica e interventi. Le fasi
finali si terranno domenica mattina 7 luglio con termine dei tornei e premiazioni alle 13.
Un’occasione di incontro tra territorio, sport e migranti in nome dei valori universalmente riconosciuti di accoglienza ed
inclusione sociale. Un punto forte da cui ripartire per fare di Riace sì il Paese dell’Accoglienza, ma con chiarezza e liceità.

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