Gio. Apr 18th, 2024

La madre del biologo ucciso a Limbadi da un’autobomba chiede al ministro dell’Interno, assediato da richieste di selfie e regali, se «è venuto qui a visitare edifici o a stare vicino a chi subisce le angherie della mafia

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Nella folla che si è avvicinata a Matteo Salvini di fronte al municipio di Limbadi c’era anche Sara Scarpulla, la madre di Matteo Vinci, il giovane biologo ucciso da un’autobomba il 9 aprile del 2018 perché, stando a quanto emerso dalle indagini, “reo” di non voler cedere i terreni di famiglia ai Mancuso. Inutilmente  la donna chiede da tempo protezione. Nonostante i presunti responsabili dell’omicidio del figlio e del tentato omicidio del marito siano stati arrestati e siano stati di recente rinviati a giudizio, i genitori di Matteo continuerebbero a ricevere minacce e intimidazioni. «Al ministro voglio chiedere – ha detto Sara Scarpulla – se è venuto qui a visitare edifici o a stare vicino a chi subisce le angherie della mafia. Al momento non sta facendo niente». La madre di Matteo Vinci ha chiesto un incontro al ministro, assediato da richieste di selfie e regali. «Sì, due minuti, entro in Comune e poi parliamo», le ha risposto lui. E lei, paziente, lo ha aspettato fuori dal Municipio fin quando non è stata chiamata ad entrare per incontrare Salvini. «Ma doveva essere lui ad andare dal mio Matteo». (a.candito@corrierecal.it)

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