Gio. Mar 28th, 2024

Chi decide di riconsegnare la tessera elettorale, rinuncia volontariamente ad esercitare il proprio diritto di voto, compiendo un gesto che in un paese democratico dovrebbe assumere contorni allarmanti. Non troppo tempo fa, nella nostra Locri a rendersi protagonisti della restituzione del documento sono stati gli abitanti di contrada Misovano che qualche settimana fa hanno inteso agire indirizzando una breve lettera all’Amministrazione Comunale prima, ed alla Prefettura dopo, per attenzionarli sulla condizione in cui versano le vie di  comunicazione della contrada in cui abitano, informandoli contestualmente del fatto che: “non abbiamo luce, la strada è dissestata in tal modo che quando piove restiamo isola. In inverno siamo atterriti al pensiero di aver bisogno di un’ambulanza.”.

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La condizione di cui si fanno testimoni di certo è grave, ma ben più profondo è il senso della battaglia che stanno portando avanti. Se da un lato gli abitanti della contrada chiedono, al pari di qualunque altro cittadino, di poter godere dei servizi minimi di viabilità e di vivibilità, dall’altro compiendo tale gesto hanno lanciato un appello diretto e assennato alle nostre coscienze,  interrogandoci sul significato della parola democrazia.

Gli autori del gesto hanno deciso di appellarsi, alle autorità competenti perché delusi e sfiduciati, affinché possano essere rinfrancati sul fatto che siamo ancora un paese in cui le istanze dei cittadini delle contrade, le loro esigenze, i loro voti, contano tanto quanto quelli degli altri cittadini e non soltanto durante il mese della campagna elettorale. Del resto come biasimarli, tutti notiamo la particolare attenzione che viene riservata ad alcune vie centrali di Locri, a cui non segue un pari attivismo nelle contrade, le zone più autentiche, più vive e caratteristiche del nostro territorio .

Il grido d’aiuto,  almeno fino ad oggi, non ha trovato ascolto, ne presso la Residenza Municipale, ne presso la deputazione locale del Governo centrale, la Prefettura; se alla fine della vicenda le istanze degli abitanti di Misovano restassero inascoltate, potremmo meravigliarci se decidessero di non partecipare più alla vita democratica? Direi di no e sarebbe un fallimento per tutti noi, per me che scrivo, per chi legge e soprattutto per chi non ha fatto nulla pur essendo nella posizione di poterlo fare dal momento che è compito di ognuno difendere i valori della democrazia. Un fallimento anche maggiore se altri cittadini, ispirati dalla vicenda, decidessero di seguire l’esempio dei firmatari della missiva.

La situazione di pericolo potrebbe essere facilmente sanata attenendosi alle prescrizioni previste per le “strade vicinali” che altro non  sono  che un vie d’accesso ad uso pubblico, per la quali si stabilisce che “devono essere opportunamente sistemate ed avere i seguenti requisiti: carreggiata (minimo 2,75 metri), unico o doppio senso di circolazione, banchina, cunetta, segnaletica orizzontale o verticale, manto asfaltato. Tali requisiti sono obbligatori a garantire la sicurezza della circolazione su strade pubbliche”.

Esprimendo quindi vicinanza alle famiglie protagoniste della vicenda e ricordando e me e a chi legge che la situazione della percorribilità è purtroppo precaria in tutte le numerose frazioni della nostra comunità, in un contesto di viabilità generale abbastanza carente, ed essendo nota la mia posizione circa la necessità di destinare maggiori risorse di bilancio proprio a questo settore, vorrei appellarmi all’amministrazione di Locri affinché questo appello degli abitanti della contrada non cada nel vuoto.

Francesco Emanuele Capogreco,

Segretario cittadino Sinistra Italiana

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