Gio. Mar 28th, 2024

Dopo l’ultimo consiglio comunale ho letto sulla stampa articoli sul punto di giornalisti che seguono la politica di San Luca con competenza, passione e libertà.

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E’ per questo che ritengo di dover chiarire pubblicamente i motivi della mia radicale contrarietà ad una modifica dello Statuto comunale di San Luca che nuocerebbe all’assetto istituzionale dell’ente, ma che è oggetto di una “promessa pre-elettorale” fatta dal Sindaco a Klaus Davi dinanzi all’allora commissario Salvatore Gullì e all’allora prefetto Michele Di Bari.

Credo che queste illustri personalità ben comprenderanno le ragioni della mia contrarietà, indotte esclusivamente da un senso alto e responsabile delle istituzioni che devono rappresentare un porto sicuro per i cittadini facendosi carico delle loro esigenze a partire dai livelli di governo a loro più vicini.

La questione è presto riepilogata: il Sindaco Bruno Bartolo non ha “promesso” a Klaus Davi un ruolo politico che poteva direttamente attribuirgli (faccio un esempio: il ruolo di “Presidente di una commissione consiliare speciale antimafia” istituita ad hoc, oppure un assessorato alla legalità), ma ha “promesso” un ruolo, quello di Presidente del consiglio comunale che per Statuto non può concedergli. Ecco che modificare lo Statuto, l’atto fondamentale di ogni Comune, per prevedere una sola poltrona, è un’azione sbagliata in primis per l’immagine del Comune stesso.

Sono stata definita “un ostacolo” a questa “promessa”. Fiera di esserlo, perché il senso delle istituzioni va oltre l’orientamento e le determinazioni politiche del singolo esponente del consiglio comunale.

La mia azione consiliare di opposizione alla modifica statutaria presentata (non si sa da chi, visto che mi è stato confermato che non è stata licenziata dalla Giunta), ha dimostrato quanto sia necessario avere un regolamento sul funzionamento del consiglio comunale (che pare non ci sia, nonostante le mie interrogazioni sul punto), un regolamento delle commissioni consiliari e, soprattutto, uno Statuto che sia coerente con le sue stesse norme. Pensate, se si approvasse la proposta che è arrivata nei precedenti consigli si avrebbe un articolo dello Statuto, il 9bis che prevederebbe delle prerogative e la figura di un Presidente del consiglio comunale diverso dal Sindaco e un articolo 19 dello Statuto, non abrogato, che elenca le prerogative del Sindaco nella sua qualità di presidente del consiglio. Sarebbe un corto circuito istituzionale, un vero e proprio pasticcio.

Ecco perché è importante fermarsi e riunirsi tutti insieme per dare un assetto istituzionale al Comune che sia solido e che non guardi alla poltrona di uno, ma alla democrazia di oggi e, soprattutto, di domani. Dopo anni di commissariamento occorre dare uno scheletro di regole che guardi anche alle future amministrazioni, responsabilmente e insieme.

Spiace sentire che per Klaus Davi queste siano scaramucce burocratiche dato che chiunque ambisca ad un ruolo di garanzia le regole dovrebbe conoscerle bene e, financo, auspicarle. Mi è spiaciuto, altresì, sentire l’inutile diatriba tra lui e il Sindaco sul se io fossi maggioranza o minoranza e sul “consiglieri votate perché avete promesso”. Serve di più, per San Luca e per la Calabria.

 

Alessia Bausone – consigliera comunale di San Luca

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