Ven. Mar 29th, 2024

 Polemica lettera aperta dell’ Avv. Antonella Calauti canolese impegnata in attività sociali anche come presidente dell’ Associazione Thaletes, ai responsabili dell’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte, per esprimere ” disappunto, nonché dispiacere, nel vedere giorno dopo giorno le bellezze del territorio deturpate senza poter porre alcun rimedio”. D qui l’appello per auspicare “un rilancio del rapporto tra Parco, organi istituzionali, cittadini e associazioni che operano nel campo della tutela dell’ambiente e del sapere, e che negli ultimi anni si sono fatti promotori di attività socio culturali per la valorizzazione del paesaggio montano, allo scopo di ristabilire rapporti collaborativi e consapevoli del ruolo dell’Ente nel processo di rivalutazione delle nostre tradizioni e dei nobili scopi che ogni giorno, ognuno di noi si adopera a perseguire per onorare al meglio la nostra Terra”. Canolo, così come altri paesi dell’Aspromonte, – dice ancora la nota – da un po’ di anni a questa parte lamenta della totale indifferenza del Parco ai problemi faunistici e ambientali dei suoi luoghi (il problema dei cinghiali mi sembra sempre più drammatico e di attualità e il suddetto Ente non ha mai presentato alcun piano efficace per il contenimento di questi ungulati. ” Ma vi è di più:- dice ancora la lettera aperta – “nessuna risposta è mai giunta dai suoi rappresentanti a seguito delle numerose sollecitazioni provenienti dai cittadini, riguardo alla presenza diffusa delle larve della Processionaria del pino nell’ambiente boschivo di questo paese, né alcuna attività di contrasto, monitoraggio a questo insetto, divenuto, nostro malgrado, un triste elemento di distruzione del paesaggio forestale per le problematiche igienico sanitarie connesse alla pullulazioni della specie è stata posta in essere, così come era stato promesso, al fine di debellare la presenza diffusa del fitofago. Antonella Calauti ricorda poi che nel piccolo Comune bisogna far fronte a diversi tipi di problemi e carenze e lamenta il fatto che col passare del tempo, ” quello che ci circonda, le ricchezze che ci offre il paesaggio montano, non vengono più considerate risorse, ma beni soggetti a vincoli istituzionali”. Il risultato è – sintetizza Antonella Calautti – che la comunità vede il proprio territorio scomparire nell’incuria, soggetto, inoltre, a gravi rischi idrogeologici, con strade di montagna prive di ordinaria manutenzione, staccionate mai curate e operai dell’Ente mai adoperati per il monitoraggio dei luoghi. “Il nostro paese -dice ancora – accoglie sempre meno visitatori, e in questi turisti vi è molta preoccupazione e incredulità quando si trovano a visitare un luogo della Comunità del Parco Nazionale dell’Aspromonte, uno dei più affascinanti e suggestivi d’Italia”.. In conclusione la richiesta di una valutazione serena auspicando qualche sollecito provvedimento ” per una maggiore equità di trattamento, partecipazione attiva, discussioni periodiche e confronto anche per Canolo, al fine di farci sentire parte di un solo Organo Istituzionale che abbia la capacità di far fronte alle istanze di questo paesaggio”.

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