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L’Associazione conferisce il titolo di Socio Onorario al Cavaliere della Repubblica Nicola Flotta

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DOPO L’ASSOLUZIONE PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE DALL’ACCUSA DI CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA IL PRESIDENTE FABIO PUGLIESE CONFERISCE IL TITOLO DI SOCIO ONORARIO DELL’ASSOCIAIZONE A NICOLA FLOTTA 

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, nell’ambito di un incontro organizzato con la Stampa sabato 28 settembre scorso, ha insignito il Cavaliere (il titolo gli è stato conferito dal Presidente della Repubblica oltre un decennio fa), Nicola Flotta, socio onorario dell’Associazione. Flotta, oggi 60enne, era stato coinvolto nella maxi inchiesta Stige, che nel gennaio 2018 aveva disarticolato la cosca Farao – Marincola di Cirò, oggi è stato “assolto perché il fatto non sussiste”.

 

SOCIO ONORARIO DI BASTA VITTIME SULLA S.S.106

 

Ad essere contenti per l’assoluzione e soprattutto per il fatto che Flotta non è un mafioso sono anche i componenti dell’Associazione Basta Vittime Sulla Strada Statale 106. Che al termine dell’iter giudiziario lo hanno insignito della carica di socio onorario. A lui per essere il figlio di una delle tantissime vittime mietute dalla strada della morte avendo perso la madre in un incidente in cui fu investita proprio sulla S.S.106. A consegnare a Flotta la classica “maglia gialla” è stato il presidente Fabio Pugliese. «Nicola Flotta è da sempre molto vicino all’associazione. Avevamo già determinato di insignirlo tempo fa, poi ciò che è accaduto ci ha frenati. Oggi, finalmente, diventa socio onorario perché Nicola Flotta – ha detto Pugliese – onora la nostra associazione così come ci onora la sua presenza con noi. A Nicola – continua Pugliese – ho sempre detto di vivere questa situazione come una grande possibilità e poi con grande serenità: “finalmente” la Giustizia faceva luce sul suo operato e sulla sua persona come è giusto che sia e, quindi, non avrebbe dovuto temere nulla perché certamente ne sarebbe uscito benissimo così come poi è avvenuto».

 

IL SOCIO ONORARIO NICOLA FLOTTA È FELICE

 

«Finalmente è finita. Devo ringraziare e mi devo inchinare davanti alla Giustizia italiana, perché mi ha regalato una grande soddisfazione. Ha camminato velocemente e, ripeto, mi devo inchinare davanti alla Giustizia e la devo ringraziare». Sono le parole di Nicola Flotta, l’imprenditore della ristorazione tra i più noti in Calabria. Commenta così la sentenza di assoluzione emessa nei suoi confronti dal Giudice per l’udienza preliminare di Catanzaro, lo scorso 25 settembre, scagionandolo – di fatto – da un’accusa gravissima com’è quella di concorso esterno in associazione mafiosa. «La gente mi ha sostenuto tantissimo» ha detto ancora Nicola Flotta raccontando a cuore aperto questi ventuno mesi in cui lui ed i suoi legali hanno dimostrato ogni estraneità alle accuse mossegli. «Mi conoscono da quando sono nato e tutte le persone sanno che sono contrario a certe cose. Ho avuto un sostegno molto forte da parte della gente – ripete commosso –  e voglio ringraziare tutta la costa e tutti quelli che mi conoscono». Nicola Flotta tiene tantissimo all’Associazione «Sono davvero commosso da questo gesto perché essere socio onorario dell’Associazione mi rende davvero felice».

 

 

LE DICHIARAZIONI DELL’AVVOCATO FRANCESCO CORNICELLO

 

«Questa sentenza – dichiara il legale di Flotta, l’Avv. Francesco Cornicello – che si aggiunge alle pronunce positive rese nell’ambito del procedimento cautelare del Tribunale del Riesame prima e della Suprema Corte di Cassazione poi, restituisce dignità ad un cittadino onesto e ad un imprenditore da sempre attivo sul territorio ed afferma la sua totale estraneità alle ipotesi accusatorie che gli sono state ingiustamente mosse. Fa specie – aggiunge il difensore, con l’amarezza di chi ne ha vissute tante di queste storie – che i media non abbiano dato il giusto e doveroso risalto alla notizia della sentenza di assoluzione per insussistenza del fatto, al pari dell’eco riservata alla notizia dell’ indagine,  ponendo, alla nostra attenzione, ancora una volta, la disparità di trattamento che, purtroppo, l’informazione riserva al cittadino nel momento in cui rimane, suo malgrado, coinvolto nelle maglie della giustizia, rispetto a quello in cui viene affermata la sua totale innocenza, come nel caso della vicenda processuale e umana che ha interessato il mio assistito. C’è ancora tanta strada da fare per realizzare quella parità processuale tanto decantata e noi avvocati siamo in prima linea ogni giorno a difendere questo principio di civiltà giuridica e di dignità umana».

 

 

 

Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 30 Settembre 2019

 

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