Mar. Apr 23rd, 2024
Regista dell’incontro Vittorio Sgarbi, già assessore a Cosenza La proposta dovrà passare al vaglio di Berlusconi e Meloni
Nel centrodestra Fratelli d’Italia comincia a ragionare su una candidatura di superamento
 

Metti una sera tra amici. Cena a base di fagiolini, mozzarelle e polpette. E, naturalmente, buon vino. Tante chiacchiere attorno al tavolo con gente importante, l’ambasciatrice del Ghana, Eudora Quartey-Koranteng, volti della tv, della politica e della cultura. Con loro anche Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza e aspirante governatore della Calabria. Tutti insieme sul terrazzo della torre della chiesa di Sant’Agnese, in piazza Navona, a Roma, la splendida casa di Vittorio Sgarbi. Poi, alle 23, è arrivato l’ultimo ospite, il più atteso: Matteo Salvini, reduce dal confronto televisivo a “Carta Bianca”, nel salotto di Bianca Berlinguer.

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Un incontro conviviale che ha rotto gli argini della sfera privata spalancando la porta alle chiacchiere per diventare preda di curiosità e, soprattutto, di indiscrezioni elettorali. L’autore della “soffiata” è Antonella Mosetti, uno dei volti dello spettacolo, uno dei tanti cresciuti nella palestra di “Non è la Rai” di Gianni Boncompagni, e anche lei tra gli invitati al banchetto. Sulle storie del suo profilo Ig sono comparse, a un certo punto, le “prove” dell’incontro tra Occhiuto e Salvini. Il patto romano è stato voluto dal padrone di casa, Vittorio Sgarbi, in passato assessore a Cosenza, in giunta con Occhiuto. Proprio il critico d’arte ha rotto il ghiaccio confermando la sua stima nei confronti del sindaco cosentino ed esortando Lega e Forza Italia a chiudere l’accordo sul candidato unico del centrodestra in Calabria. «Nell’ambito degli accordi nazionali l’indicazione del candidato presidente in Calabria spetterebbe a Forza Italia. Con questa prospettiva ritengo necessario che la vice presidenza sia riconosciuta alla Lega, preferibilmente con un esponente di Catanzaro, anche per bilanciare le rappresentanze territoriali, visto che Occhiuto è di Cosenza». E Salvini? Lui pare già convinto. Ne parlerà con Berlusconi e la Meloni. Ma sulla via della candidatura ci sono ancora degli ostacoli da superare. C’è, ad esempio, Wanda Ferro che rappresenta l’alternativa catanzarese ad Occhiuto e che gode del sostegno dei fratelli (cosentini) Gentile. Nelle ultime ore sarebbe spuntato anche il nome del parlamentare azzurro Giuseppe Mangialavori. Una candidatura di superamento proposta da FdI.

 

Un macigno rotola improvvisamente sul sentiero della corsa per le regionali e Mario Occhiuto si ritrova a dover fare i conti con vecchie pendenze giudiziarie. Nelle ultime ore ha ricevuto la fissazione dell’udienza preliminare dacvanti al gup di Cosenza, Francesco Luigi Branda, del processo che lo vede imputato insieme alla sorella Annunziata e all’ex capo di gabinetto a Palazzo dei Bruzi, Carmine Potestio. Il sindaco nonché candidato governatore dovrà difendersi dall’accusa di bancarotta di un’attività imprenditoriale privata, la Ofin srl, fallita il primo ottobre del 2014.

La storia di questo presunto crac da tre milioni di euro è tutta nelle carte dell’inchiesta che racconta la vita e la morte della società per la quale Occhiuto ha ricoperto gli incarichi di amministratore e legale rappresentante dal 15 ottobre del 1996 al 16 settembre del 2011, prima di essere eletto alla guida del Municipio di Cosenza e di dover cedere, quindi, il timone alla sorella, rimasta in sella fino alla dichiarazione di fallimento. Il presunto crac sarebbe stato smascherato dalle investigazioni dei dei finanzieri del colonnello Marco Grazioli che, attraverso la documentazione contabile, avrebbero ricostruito gli ipotetici percorsi illeciti dei patrimoni societari che avrebbero attraversato l’imbuto della dispersione.

Un distillatore finanziario che sarebbe stato utilizzato per selezionare i beni della “Ofin srl” avviata al fallimento in favore di altre società riferibili allo stesso Occhiuto. Le tracce di presunte distrazioni fiutate dalla guardia di finanza, in particolare, farebbero riferimento a tre importanti “trasfusioni” contabili che, secondo l’accusa, corrisponderebbero a fini personali, tra il 31 ottobre del 2006 e il 16 settembre del 2011. Accuse, naturalmente, tutte da dimostrare.

È imputato insieme alla sorella e all’ex capodi gabinetto in Municipio

Il critico chiama. Corbelli risponde

Il critico d’arte di Ferrara indica in Occhiuto «una bandiera del garantismo e la più naturale espressione della storia di Forza Italia, anche a garanzia di esponenti di sinistra come Oliverio, per ragioni grilline emarginato dallo stesso Pd. Per questo ha lanciato un appello al leader di “Diritti Civili”, Franco Corbelli. E lui ha risposto presente: «Insieme con Vittorio, come sempre, per una comune, importante battaglia di Giustizia Giusta e per una Calabria libera dal condizionamento delle Procure! Difendo Oliverio ma anche Occhiuto».

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