Ven. Mar 29th, 2024

Una marcia autorevole e spedita. Il Palermo di Rosario Pergolizzi colleziona la terza vittoria consecutiva in campionato e comanda a punteggio pieno il suo girone di competenza in questo primo scorcio di stagione.

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Un successo nitido al culmine di una prestazione confortante,  caratterizzata da solidità, attenzione e concretezza, impreziosita a tratti da sprazzi di buon calcio. La trasferta di Locri al cospetto di un avversario tosto come il Roccella celava più di un’insidia. Qualche frangente di criticità, specie in avvio di match, la compagine rosanero ha oggettivamente dovuto affrontarlo. Tuttavia, il Palermo è riuscito a gestire la buona partenza dei padroni di casa, in trance agonistica e irrorati da molteplici motivazioni, con determinazione, compattezza e grande intensità sotto il profilo mentale ed agonistico. Dieci minuti vibranti, una prodezza di Pelagotti che ha disinnescato una velenosa punizione a giro di Suraci, una stoccata di Ricciardo dal limite addomesticata in presa bassa dall’estremo difensore calabrese. Un paio di corner ed altrettante mischie ad alimentare ego e speranze di un Roccella coraggioso e per nulla remissivo. Un Palermo che dava la sensazione di poter far male ogni qualvolta imbastiva una bozza di trama offensiva ma peccava in termini di dosaggio all’atto della rifinitura. Il 4-3-3 coniato da Pergolizzi per l’occasione conferiva equilibrio ed al contempo incisività alla formazione rosanero. I big tornano in cattedra dopo la parentesi di Coppa Italia: Pelagotti tra i pali, Doda e Vaccaro esterni bassi, Lancini- Crivello tandem di centrali difensivi. Martin playmaker davanti la difesa, Martinelli e Kraja intermedi con licenza di inserimento. Santana capitano ed aculeo del tridente offensivo, Ricciardo riferimento e boa, Felici spina nel fianco sul versante opposto. A stappare il match ci pensa Massimiliano Doda con una splendida giocata da solista sul binario destro: percussione propulsiva e chirurgica conclusione che beffa e sorprende sul primo palo Scuffia.  La prodezza dello stantuffo di Pergolizzi assurge a vera e propria doccia fredda per i padroni di casa e costituisce un crocevia focale del match che alla lunga si rivelerà decisivo. Il Roccella reagisce per forza di inerzia e di nervi, reclamando un presunto tocco di mano in area ospite in seguito ad una mischia sortita da un corner. Il Palermo sembra gestire con disinvoltura ed autorevolezza, Crivello e Lancini guidano il reparto difensivo con buona sincronia, gestiscono con disciplina l’ordinaria amministrazione, si mostrano puntuali sia in fase di lettura sia di mera di esecuzione. Martin sherma all’occorrenza e detta bene tempi e tracce della manovra, Santana appare poco brillante e fatica ad incidere, Felici garantisce ampiezza e qualità nell’uno contro uno, Ricciardo lavora molto per la squadra e prova a dettare la profondità. Alla compagine di Pergolizzi manca un pizzico di lucidità e precisione nell’ultimo passaggio, vezzo che vanifica una serie di potenziali occasioni per il raddoppio. Santana alza la mira di testa su corner di Martinelli, quindi l’argentino dosa male l’assist per Felici dopo una bella incursione centrale palla al piede. Il Palermo chiude meritatamente e senza alcun patema il primo tempo in vantaggio. I calabresi provano a riordinare le idee negli spogliatoi ed a ripartire con rinnovato piglio nella ripresa. Tuttavia, lo spunto dell’intraprendente Suraci viene vanificato dall’errore di controllo di Santaguida, il quale da buona posizione in area di rigore non riesce a coordinarsi per la conclusione. Il tirocross di Faiello, statica e svagata la linea difensiva rosa nella circostanza, taglia tutta l’area prima di spegnersi sul fondo e fa correre più di un brivido sulla schiena di Pelagotti. Questo sarà l’ultimo sussulto degno di nota dei padroni di casa. Il resto della ripresa è un monologo a tinte rosanero o quasi, con il Palermo che col trascorrere dei minuti ed il fisiologico calo di intensità dei calabresi fa valere il suo maggior tasso tecnico. Pergolizzi richiama in panchina Santana ed inserisce Ambro, ridisegnando la squadra con un classico 4-3-1-2 che vede il giovane centrocampista palermitano schierato da trequartista anomalo. Fioccano le occasioni in casa rosa, il destro di Kraja trova i pugni di Scuffia, il cross di Vaccaro viene abbrancato dal portiere di casa in uscita. Ambro prova il lob da distanza siderale ma non trova la porta. Il classe 1999 si rifà qualche minuto dopo: stacco perentorio e vincente sul corner pennellato da Martin e firma sul raddoppio che chiude il match. Langella rileva Kraja ed il Palermo imperversa nel finale su un avversario comprensibilmente alle corde sotto il profilo fisico e psicologico. Ambro si fa ipnotizzare da Scuffia e spreca la chance del tris e della doppietta personale. Accardi rileva Vaccaro. Ricciardo e Martin lasciano il posto a Mauri e Lucera. Il classe 2000 semina il panico in slalom nella difesa calabrese e scheggia il palo esterno. Gli avvicendamenti operati nel finale dal tecnico dei padroni di casa non sortiscono effetti significativi ed i cinque minuti di recupero scorrono via piuttosto rapidamente. Il terzo successo di fila porta in dote morale ed una buona dose di autostima in casa Palermo.

Il primato è un dato confortante ma relativo dopo appena tre giornate di campionato. Tuttavia, la squadra di Pergolizzi, al netto della marcata superiorità sul piano squisitamente tecnico nei confronti delle formazioni fin qui affrontate, sembra progressivamente fornire qualche tangibile segnale di crescita in termini di coralità e compattezza. Determinazione, vis agonistica e applicazione sul piano mentale e nervoso sembrano essere tarate a misura di categoria. Contro il Roccella, il Palermo, seppur per brevi e sporadici frangenti, ha dimostrato di saper stringere i denti e dotarsi di scudo e sciabola, mettendo da parte il fioretto. Giusto il tempo di frenare ardori e folate del coriaceo avversario e prendere le misure, per poi imporre progressivamente la propria maggiore caratura complessiva. La sensazione è che i margini di crescita e miglioramento di questa rosa, in termini di condizione dei singoli ed automatismi collettivi, siano davvero molto ampi ed ancora inesplorati.  La strada è ancora molto lunga e non bisogna abbassare di un minimo l’asticella della tensione e dell’attenzione. C’è ancora qualche ora per guardare la classifica, sorridere e godersi il meritato primato. Da domani il pensiero andrà rivolto al prossimo impegno interno contro il Marina di Ragusa. Al Barbera c’è voglia di poker….

fonte: https://www.mediagol.it/palermo/roccella-palermo-0-2-doda-la-sblocca-ambro-la-chiude-il-tris-di-vittorie-vale-il-primato-ai-rosa/

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