Ven. Apr 19th, 2024

Approvato in consiglio regionale il provvedimento che permette la proroga dei contratti dei lavoratori della sanità. Oliverio ammette: «È una forzatura, ma consentirà di dare risposte per il funzionamento dei servizi». La stoccata al Pd: «Non ho mai subìto diktat. La mia dignità non la svendo nemmeno per tutto l’oro del mondo»

Continua dopo la pubblicità...


IonicaClima
amaCalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Niente data del voto, ma c’è la “legge salva precari” della sanità. Dopo il rinvio della legge sulla liquidazione coatta del Corap (ve l’abbiamo raccontato qui), in consiglio regionale salta pure l’altro punto saliente: l’annuncio, da parte del presidente Mario Oliverio, sulle prossime elezioni. La data non c’è ancora (e, se c’è, è solo nella testa del governatore).
In compenso, seppur con molti distinguo da parte dei consiglieri di entrambi gli schieramenti, passa la legge che permetterà al commissario Cotticelli di firmare il decreto per la proroga dei contratti dei precari, in attesa di un ulteriore provvedimento legislativo, da licenziare in Parlamento, che consenta ai lavoratori di sfruttare la legge Madia.
OLIVERIO CONTRO IL COMMISSARIAMENTO Oliverio, prima di entrare nel merito della norma regionale, torna a criticare il commissariamento, «che ha aggravato la condizione dei servizi, dilatato i costi e impoverito il sistema sanitario, con il risultato di passare da 200 a 300 milioni di emigrazione passiva».
Quanto all’ex ministro Grillo («che mi attaccava su Facebook e che su questa regione ha convocato una sola riunione sul randagismo»), il governatore ricorda come avesse presentato il Decreto Sanità come un provvedimento «salva Calabria». Le cose, a suo parere, stanno diversamente, dal momento che «non è stato previsto nulla sullo sblocco del turnover, infatti oggi discutiamo di precari». Per non parlare delle aziende sanitarie ancora «acefale», perché «i grillini non si sono messi d’accordo», e il caso Consip, da cui deriva il possibile «blocco dei farmaci salvavita».
«È una vergogna», urla a pieni polmoni Oliverio, che tuttavia oggi confida nel «carissimo amico Speranza», il ministro della Sanità che proprio oggi ha detto che «la stagione dei commissariamenti va superata». «Speranza ci ha ascoltati e ha accettato la proposta di costituire un tavolo tecnico che proponga soluzioni concrete». Tra cui, appunto, la proroga delle graduatorie in scadenza e l’emendamento al decreto 101 («già depositato al tavolo») per «lo spostamento della finestra dei termini della Madia nel 2019». Una soluzione che, spiega il presidente, consentirà la “salvezza” di 1.200 lavoratori.
La “salva precari”, ammette Oliverio, «è una forzatura, ma consentirà di dare risposte al funzionamento dei servizi e di aspettare l’iter parlamentare». «È – chiosa nel finale – un atto di responsabilità per la Calabria».
LA DATA? Quanto alla data delle elezioni, il governatore nicchia una volta di più: «Sto facendo una valutazione, appena avrò maturato un’idea, nel giro di pochi giorni, sentirò il presidente del consiglio regionale e aprirò un’interlocuzione con il presidente della Corte d’appello. Questo tempo mi è consentito dalle norme». Poi un ultimo accenno rivolto a quei vertici del Pd che provano a metterlo da parte: «Nella mia carriera politica non ho mai subìto diktat. Per me conta solo la Calabria e non ci saranno imposizioni che tengano: Oliverio non capitola, la mia dignità non la svendo nemmeno per tutto l’oro del mondo».
GLI ALTRI Gianluca Gallo (Cdl) però sul tasto del voto picchia ancora: «Come consiglieri e calabresi ci aspettiamo una risposta sulla fissazione della data, non è possibile procrastinare ulteriormente questa decisione. La legislatura è finita e questa agonia non può continuare. Non ha più senso star qui in questo teatrino».
Taglia corto Giuseppe Giudiceandrea (Dp): «Siamo qui non per sapere la data delle elezioni, ma per approvare una norma che consenta a Cotticelli di poter firmare il decreto di proroga».
E se Claudio Parente (Fi) invoca l’immediata risoluzione della vertenza dei precari, Fausto Orsomarso (Fdi) chiede che venga messa la parola fine «al surreale dibattito sul congresso aperto del Pd, pagato dai calabresi ormai da 5 anni».
Secondo Domenico Giannetta (Fi), «questo consiglio è bravo solo a rimandare. Fissare la data del voto è fondamentale per la programmazione, ma oggi parliamo del nulla. La gente è fuori dal palazzo, ma noi stiamo bloccando le loro speranza».
Realista Carlo Guccione (Pd): «Questa legge non produrrà fatti concreti. È più un atto di indirizzo, perché essendo commissariati, servirà un decreto di Cotticelli». Il consigliere dem ricorda che il ministero della Salute si è impegnato ad approvare due atti: la proroga fino al prossimo 31 dicembre dei contratti di 1.204 precari a tempo determinato e un provvedimento ad hoc, valido solo per la Calabria, per uno slittamento dei termini che permetta a tanti lavoratori di sfruttare la legge Madia per la stabilizzazione.
Giuseppe Pedà (Cdl) chiede che, oltre alla norma sui lavoratori della sanità, si voti anche la mozione per definire la storicizzazione di tutti gli altri precari, compresi quelli delle partecipate: «Dobbiamo fare fino alla fine il nostro dovere».
Arturo Bova (Articolo uno) sollecita invece un allargamento delle prospettive che permetta di tenere in considerazione tutti i precari della sanità: «Ci sono anche quelli che hanno vinto un concorso legittimo e ancora aspettano di lavorare».
Caustico Mimmo Tallini (Fi), che sottolinea il ruolo decisivo della minoranza per l’approvazione del testo: «A ruoli invertiti il centrosinistra non avrebbe mostrato il nostro senso di responsabilità».
BILANCIO E REVISORI L’Aula ha dato inoltre il via libera all’assestamento del bilancio di previsione del consiglio regionale. Il risultato economico dell’esercizio 2018, pari a 2 milioni e 571mila euro, sarà destinato a incrementare, nell’esercizio 2019, il patrimonio netto dell’assemblea legislativa.
A inizio seduta sono stati poi nominati, per estrazione a sorte, i tre membri del Collegio dei revisori dei conti della Regione. Sono Rocco Nicita, Luigi Mazzulla e Grazia Zeppa. (p.bellantoni@corrierecal.it)

Print Friendly, PDF & Email