Ven. Mar 29th, 2024

 

I Carabinieri della Compagnia di Bianco insieme ai militari dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Calabria”, coordinati dalla Procura di Locri, al termine di complessa e articolata attività d’indagine, hanno sottoposto alla misura degli arresti domiciliari tre ragazzi di Africo, per aver curato e coltivato una piantagione composta da oltre 300 piante di marijuana, alte circa 35-40 cm, ben suddivise in filari ed alimentate da un unico impianto di irrigazione, composto da due cisterne collegate tra loro mediante un sistema di tubi. Un terzo soggetto, sempre del posto, è stato sottoposto all’obbligo di firma.

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L’operazione dei militari dell’Arma arriva a conclusione dell’indagine denominata Labirinto, nel corso della quale erano stati scoperte, in una zona impervia in località Valentino (tra Africo e Caraffa del Bianco), ben cinque piazzole, ancora non lavorate ma idonee alla coltivazione di marijuana e che erano raggiungibili grazie ad una specie di cunicolo, creato artificialmente all’interno di un fitto intreccio di rovi, lungo circa un chilometro.
Durante i numerosi servizi di osservazione i militari hanno notato i tre indagati nell’atto di coltivare la piantagione, in tutte le sue fasi. I tre, quasi giornalmente, andavano sul posto, dapprima portando i sacchi con dentro i semi, per poi annaffiarli e infine curando le piante e disinfestando la zona dalle erbacce.
Le piante, secondo una prima stima, se avessero raggiunto la massima crescita (circa 1,5 metri), avrebbero consentito di ricavare circa 150 chili di marijuana, che sul mercato nero dello stupefacente, avrebbero fruttato ai tre giovani un ricavo pari a un milione e duecentomila euro.
I tre, ora, dovranno rispondere, davanti al Tribunale di Locri, di coltivazione illecita di sostanze stupefacenti.

Quella di oggi è solo l’ultima operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria nel contrasto ai reati in materia di stupefacenti. Nel solo mese di settembre i Carabinieri di Bianco hanno trovato altre quattro piantagioni, di cui due a San Luca, una a Samo e una Brancaleone, per un totale di oltre mille piante.

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