Gio. Mar 28th, 2024

Dopo anni di disoccupazione, aveva deciso di provare quel corso che prometteva un diploma da Oss facile da conseguire e una prospettiva di lavoro sicuro. Con fatica aveva messo insieme e sborsato i duemila euro necessari, ma quando si è reso conto di avere in mano un titolo di carta straccia, si è tolto la vita. È successo ad uno dei corsisti vittime della maxitruffa scoperta dai Nas di Napoli, che oggi è costata l’arresto a sei persone fra Calabria e Campania. Per tutti, le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso, ma i magistrati della procura di Castrovillari, che hanno coordinato l’indagine, stanno valutando se contestare loro anche l’istigazione al suicidio.

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“La morte del ragazzo è precedente all’avvio delle indagini. Ma stiamo comunque approfondendo e verificando tutto” spiega il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla. “Il giovane – aggiunge il colonnello Vincenzo Maresca, comandante dei Nas di Napoli – era disoccupato da anni ed è stato sopraffatto dalla disperazione”. A far partire le indagini che questa mattina sono costate il carcere a due dipendenti dell’Asp di Cosenza e quattro imprenditori, legali rappresentanti delle scuole di formazione Sud Europa, con sede in Calabria, SA.DRA. e Check Up Formazione, con sede in Campania, sono state le denunce di alcuni corsisti di uno dei trenta falsi corsi organizzati fra il 2015 e il 2017.

Il sistema messo in piedi era semplice. Gli studenti della Sud Europa venivano reclutati in Calabria dai due dipendenti dell’Asp di Cosenza, ma per loro il corso si limitava ad un paio di incontri nella sede dell’Ospedale Chidichimo di Trebisacce, migliaia di quiz da mandare a memoria e qualche simulazione prima dell’esame. “L’utilizzo delle sale degli ospedali – spiega Facciolla – era utile solo per dare parvenza di ufficialità alla truffa che di fatto si stava mettendo in atto. E i due dipendenti dell’Asp di Cosenza in questo contesto hanno un ruolo fondamentale anche perché oltre al reclutamento si occupavano anche del trasporto dei corsisti in Campania dove sostenevano l’esame di abilitazione”.

Motivo? Formalmente, tutti gli studenti calabresi non solo frequentavano le lezioni teoriche presso le scuole Sa.DRA. e Check Up, entrambe accreditate presso la Regione Campania, ma avevano anche svolto le 450 ore di tirocinio obbligatorio presso le Case di Cura Villa Angela di Napoli e Ios Meluccio di Pomigliano D’Arco, estranee alla truffa, ma che degli allievi calabresi non hanno mai sentito neanche parlare.
In questo modo, sarebbero stati distribuiti almeno 291 titoli, oggi tutti sequestrati dai carabinieri dei Nas, insieme agli oltre 570mila euro che i due dipendenti Asp e i quattro imprenditori hanno intascato nel corso degli anni.

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