Gio. Apr 18th, 2024

Migliaia di pellegrini, almeno settemila, sabato 5 ottobre, sono giunti, da varie città e paesi, dall’Italia e dall’Estero. presso il Santuario Nostra Signora dello Scoglio, a Santa Domenica di Placanica, alla “Giornata diocesana di preghiera per la conversione dei mafiosi”, presieduta da Sua Eccellenza il Vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, monsignor Francesco Oliva.

Quella di sabato, è stata una giornata ricca di momenti di preghiera e caratterizzata da una ammirabile compostezza dell’immensa assemblea, dalle file interminabili di pellegrini, per le confessioni, e da momenti intensi di alta spiritualità. Il Vescovo, nella propria illuminante omelia, ha esorato alla conversione coloro i quali seguono la via della criminalità e del malaffare e ha invitato, tutti i pellegrini che affluiscono nel luogo santo visitato dalla Madre di Dio e Madre Nostra, di pregare per coloro i quali sono lontani da Dio.

In un’atmosfera paradisiaca, di pace e serenità, nel luogo dove, l’undici maggio del 1968, la Madonna apparve a Fratel Cosimo, sullo Scoglio, tutti hanno compreso che il santuario è divenuto una meta di grazia spirituale e fisica.



Proprio il mistico fondatore dell’opera, che quest’anno ha superato il mezzo secolo di vita, dopo aver invitato tutti a recitare un Ave Maria, ha tenuto una toccante evangelizzazione, di cui riportiamo, qui di seguito, il testo integrale, sbobinato dalla registrazione eseguita in loco: “La pace, la grazia, la carità e l’amore di Nostro Signore Gesù Cristo e della Santa Vergine Nostra Signora dello Scoglio dimorino sempre nei vostri cuori. Con queste parole mi è gradito rivolgere a tutti voi un cordiale benvenuto. Sono lieto di vedere la vostra massiccia partecipazione in questo primo sabato del mese di ottobre. Non dimentichiamo che il mese di ottobre ci richiama in modo particolare al culto mariano, poiché è dedicato alla Madonna e allo stesso tempo ci ricorda la pratica quotidiana del Santo Rosario, preghiera suggerita e amata dalla Vergine Santissima. Col proposito di onorare la Madonna, in particolar modo in questo mese, vogliamo ora rivolgere la nostra attenzione al Vangelo di Luca c. 17 v. 6 e 7: “In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: Accresci in noi la fede! Il Signore rispose: Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: Sradicati e vai a piantarti nel mare, ed esso vi obbedirebbe”. Cari fratelli e sorelle, abbiamo appena appreso dal Vangelo di Luca che gli apostoli chiedono a Gesù di aumentare la loro fede. Forse i discepoli si rendono conto che non è facile avere gli atteggiamenti che Gesù aveva poco prima richiesto da loro, e cioè attenzione verso i più piccoli e riconciliazione verso i fratelli e le sorelle. E tutto questo compiuto con molta fede. Non solamente fede in Dio, ma anche fede nella possibilità di recuperare i fratelli e le sorelle. Per questo i discepoli vanno da Gesù e gli chiedono: “Accresci, aumenta in noi la fede”. Gesù gli risponde: “Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: sradicati e vai a piantarti nel mare”. Il paragone usato da Gesù riguardo la fede simile in quantità al granello di senape è forte se vogliamo, e allo stesso tempo è anche significativo. Quando andai in pellegrinaggio in Terra Santa ho appreso dalla guida che ci spiegava tutto che il granello di senape è il seme più piccolo di tutti i semi. Quindi Gesù, esortando ad avere fede quanto un granello di senape, intendeva dire avere una fede piccola quanto il granellino di senape, ma una fede pura, autentica e genuina. Miei cari fratelli e sorelle, se diciamo di credere davvero, la nostra fede deve portarci al punto tale di essere capaci di smuovere da dentro di noi la montagna di pregiudizi e gettarla nel mare. Si parla tanto di fede oggi, e ognuno farebbe bene ad esaminarsi su questo punto fondamentale della nostra vita cristiana. Si parla di fede e si pensa chi sa a che cosa, come per esempio un elenco di verità da credere. E invece si dovrebbe pensare immediatamente ad una persona. Perché avere fede se vogliamo, vuol dire dare credito a Dio, vuol dire aderire totalmente ad un altro, fare totale affidamento su un altro. E praticamente, tutto questo non è una cosa facile. Non è facile specialmente ai nostri giorni. Già allora gli apostoli, che pure vivevano con Gesù Cristo, dicevano: “Aumenta la nostra fede”. E noi oggi che diciamo? Non si tratta miei cari, di aumentare la fede in senso di quantità. Si tratta invece di avere una fede autentica, una fede forte, una fede felice, una fede coerente al Vangelo e all’impegno cristiano nella vita quotidiana. E questo non è tanto facile. La vita cristiana a volerla vivere autenticamente è un pò difficile. E sapete perché? Perché il guaio è che chiamiamo fede ciò che può essere tutto meno che fede. Il guaio è anche che crediamo di credere. E ancora il guaio è che per molti la fede viene considerata come un patrimonio da custodire, o un tesoro da godere in santa pace, senza troppe complicazioni. Spesse volte mi capita di sentirmi dire: “io la fede me la tengo per me”, e io qualche volta rispondo ironicamente: “tienitela chiusa in tasca”. Invece, miei cari, non è assolutamente così. La fede del cristiano deve essere testimoniata con i fatti, cioè, con le opere e non tenuta nascosta in tasca. In qualità di credenti e figli di Dio quali siamo, dobbiamo essere non soltanto fieri, ma anche degni della nostra fede. Ricordo quello che diceva Papa Paolo VI, oggi agli onori degli altari: “Il cristianesimo non può contentarsi di cristiani mediocri, non può essere vissuto in maniera qualunque; o lo si vive in pienezza, o lo si tradisce”. Teniamo presente che la fede è una situazione da vivere, faticosamente giorno per giorno. Trovandoci in circostanze particolari troppo spesso e forse sconsolati, ripetiamo: Non c’è più niente da fare…la realtà è quella che è…mica posso pretendere di cambiarla. Forse, dico forse, la realtà è quella che è perché la nostra fede è quella che è! Se c’è veramente fede, se la fede è forte, se la fede è matura, allora c’è tutto da fare. “Se tu puoi credere, ha detto Gesù, tutto è possibile a chi crede”. La fede non ci è stata data dal Signore per vedere le cose che non vanno, ma per farle andare meglio. “Se aveste fede, esortò Gesù, non grande quanto una montagna, ma quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: sradicati e vai a piantarti nel mare, ed esso vi obbedirebbe”. Permettetemi di dire: molte volte noi ci contentiamo di una fede all’acqua di rose. Una fede che non ci impegna. Mentre Dio vuole che la fede sia impegnativa, felice, cioè attiva, contagiosa, come quella che hanno avuto i Santi, i quali l’hanno messa a frutto e non l’hanno tenuta nascosta. Nei momenti difficili della nostra vita, la fede deve essere più viva, più autentica, più operante. Non basta una fede vaga, debole, incerta, titubante e spesse volte sentimentale. Miei cari in Cristo, oggi nell’aver preso spunto dai due versetti del Vangelo che abbiamo ascoltato, mi prolungo a parlare in maniera più ampia della fede, perché ritengo che l’argomento della fede è di fondamentale importanza per ciascuno di noi, specie al giorno d’oggi. La fede oserei dire, a mio avviso e secondo la mia personale certezza, è e rimane il fondamento basilare del cristiano. La fede o ce l’abbiamo o non ce l’abbiamo, non c’è una via di mezzo. Nella Lettera agli Ebrei c. 11 v. 6 sta scritto: “Senza la fede è impossibile piacere al Signore”. Tale affermazione della Parola Di Dio dovrebbe bastare ed essere più che sufficiente per causare a noi, che ci professiamo credenti, di desiderare sempre più una vita di fede. Dio, vuole vedere in ciascuno di noi una fede viva, dinamica, attiva, potente e allo stesso tempo operante, espressa da tutti noi, suoi seguaci, una fede se vogliamo che produce risultati visibili e tangibili, cioè che si vedono e si toccano con mano. Domandiamoci: Possiamo noi avere tale fede? Chiediamo oggi al Signore come hanno fatto gli apostoli: Signore aumenta la nostra fede! Ripetiamo con gli apostoli anche noi tutti insieme: Signore aumenta la nostra fede! Ricordiamoci dunque che Gesù ha detto: “Nulla è impossibile a chi crede”. La Vergine Santissima, Donna di autentica fede, Nostra Signora dello Scoglio, ci aiuti a testimoniare la nostra fede nel Signore Gesù Cristo e nella sua Parola, e allo stesso tempo ci faccia vivere sulla terra un cammino ricco di abbondanti frutti spirituali per il Regno dei Cieli. Dite tutti Amen. Dio vi benedica e sia lodato Gesù Cristo.”

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