Ven. Mar 29th, 2024

Mai minacce, solo querele

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Il massmediologo Klaus Davi ha presentato ieri denuncia presso la stazione dei carabinieri di Milano Duomo per l’effrazione subita nella notte di giovedì 14 novembre per mano ignota nella sua casa di Archi (RC). Facile ipotizzare che il giornalista abbia raccontato cosa è accaduto in quelle ore nel quartiere al Lotto 23, dove risiede quando si trova in Calabria per impegni istituzionali a San Luca o per le dirette con il canale All News di Mediaset. In quella data uno o probabilmente più sconosciuti sono entrati nella casa del giornalista dopo aver scagliato un masso (fatto poi sparire) contro la vetrata della veranda che dà sul cortile del caseggiato.

A quanto si apprende la denuncia è ritenuta un ‘atto dovuto’ da parte di Davi che vuole dare un segnale ‘forte’ anche se non sarà semplicissimo ricostruire i fatti avvenuti presso il Lotto 23, dove si trova l’appartamento di Davi. Lo stesso massmediologo fa sapere che a breve sarà di ritorno in Calabria per un consiglio comunale a San Luca.

“Non ho mai subito minacce, se si escludono quelle su Facebook, ma non le trovo rilevanti. Le querele invece sono decine e molte provengono dagli ambienti mafiosi reggini. Si va da Giovanni Tegano a Pietro Labate, da Demetrio Logiuice, Mimmo Foti, Giuseppina Rodà e Gino Molinetti. Persone che non rappresentano in nessun modo né la gente di Reggio, né quella di Archi che in questi anni mi hanno sempre accolto con la massima umanità e cordialità”, ha tenuto a sottolineare su Facebook il giornalista italo svizzero. Davi ha anche indirizzato una lettera al questore, il dottor Maurizio Vallone, che lo aveva chiamato nei giorni scorsi, gesto per il quale il giornalista lo ha sentitamente ringraziato. Tra le altre cose nella missiva si legge: “Questa mia piccola vicenda può essere una opportunità per tentare di scandagliare il rapporto fra informazione e certi ambienti visto che questa zona non gode certo di copertura giornalistica nazionale, anzi, viene per lo più completamente ignorata dai media nazionali come l’ex procuratore  Pignatone ha sempre detto fuori dai denti e senza ipocrisie. Un trend a cui dobbiamo opporci noi giornalisti ma contro cui anche lo Stato dovrebbe impegnarsi a sua volta.” ha scritto Davi.

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