Ven. Mar 29th, 2024

 Le nuove promesse Ortopedia riaperta e… 27 milioni. Bray: «A novembre il primario e 5/6 medici, sarà pronta la nuova Tac e il locale della Risonanza magnetica». In arrivo anche i soldi dell’Inail
Primi cittadini diffidenti «I commissari dell’Asp hanno la volontà di risolvere i problemi, ma non gli strumenti»

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Grande plauso al prefetto di Reggio Calabra Massimo Mariani per aver messo insieme i sindaci della Locride e il vertice dell’Asp reggina,rappresentato dal direttore sanitario aziendale Antonio Bray, per avviare un percorso che miri a non far morire l’ospedale di Locri. «Ma – hanno commentato i nove sindaci che hanno partecipato all’incontro – quanto a risultati concreti, ancora nulla».
L’incontro-confronto di ieri sera nel palazzo municipale di Locri ha visto rispondere presente i sindaci di Locri, Gerace, Sant’Ilario, Bianco, Benestare, Grotteria, Caulonia, Gioiosa Jonica e Monasterace. Come ha affermato il prefetto Mariani a conclusione dell’incontro, avvenuto a porte chiuse, «è stata una tappa intermedia del percorso finalizzato a restituire la piena funzionalità dell’ospedale di Locri».
L’intenzione dichiarata del prefetto reggino è infatti quella di attivare le istituzioni preposte in maniera sinergica «per difendere la sanità pubblica e per garantire che Locri e la Locride possano pienamente godere di questo sacrosanto diritto». Anche per questo il prefetto reggino ha sottolineato che in questa fase «bisogna essere fiduciosi» ed ha spiegato che il percorso «non sarà breve anche perché ci sono diversi attori sul campo».
Non a caso il sindaco di Locri Giovanni Calabrese, esternando le perplessità di tutti i primi cittadini presenti, ha evidenziato che «sì, i commissari dell’Asp reggina hanno la volontà di risolvere i problemi, ma non possiedono gli strumenti giusti». E per questo ha invocato la necessità di «un intervento legislativo straordinario dal momento che i commissari dell’Asp reggina a loro volta sono “condizionati” dal commissario Cotticelli che è subordinato al Tavolo Adduce. E se non si avvia un percorso eccezionale finalizzato a far arrivare i medici che servono l’ospedale di Locri rischia di morire per mancanza di ossigeno».
Intanto ieri sera si è concretizzato un primo momento di questo percorso, invocato dal prefetto Mariani con l’ufficializzazione della riunione dei sindaci della Locride fissata per il prossimo 13 novembre, proprio su richiesta del prefetto, da tenersi a Locri.
Da parte sua il direttore sanitario aziendale Antonio Bray ha informato i primi cittadini della Locride di quanto concretizzato fino ad oggi per potenziare l’ospedale di Locri. «A novembre – ha affermato – ci sarà il nuovo primario di Ortopedia. Inoltre sono state avviate le procedure straordinarie per l’assunzione di altri cinque-sei medici ortopedici, necessari per la riapertura h 24 del reparto».
Bray ha inoltre annunciato che «entro novembre sarà collaudata la nuova Tac e che si sta provvedendo a predisporre il locale nel quale sarà installata la nuova Risonanza magnetica, quella acquistata nel lontana 2017 e ancora inattiva».
L’altra notizia positiva annunciata ieri riguarda i 14,5 milioni di euro per la ristrutturazione della “greca” che – è stato assicurato – «non sono persi»: a breve ci sarà la prima seduta di confronto tra i tecnici dell’Asp e quelli di Invitavia, la società che dovrà gestire la ristrutturazione, per concordare il piano d’azione.
Inoltre, ed è la seconda buona notizia, «un nuovo progetto finalizzato ad ottenere 13 milioni di euro con Inail è andato a buon fine. Queste risorse saranno utilizzate – hanno spiegato i tecnici dell’Asp – per la messa in sicurezza della “piastra” delle sale operatorie e dell’ala delle Medicine».

Pino Lombardo

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