Ven. Mar 29th, 2024

Ha incassato 700 euro da un’imprenditrice che ha denunciato il fatto alla polizia

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Le ha chiesto di emettere una fattura falsa per poter fare la cresta sulle spese di rappresentanza istituzionale e lo scambio è stato persino registrato dagli uomini della Mobile. Finisce nei guai per concussione il prefetto di Cosenza, Paola Galeone, incastrata dagli investigatori grazie alla collaborazione di un’imprenditrice.

Alla donna il prefetto ha chiesto di emettere una fattura falsa di 1.220 euro da addebitare al fondo di rappresentanza che il Viminale mette a disposizione dei suoi uffici territoriali. Una volta liquiadata la fattura – è stata la proposta di Galeone – l’imprenditrice avrebbe intascato 500 euro per il disturbo, mentre il resto sarebbe rimasto a lei. Una mazzetta in tutto e per tutto, da consegnare in un luogo pubblico, un bar di Cosenza, ovviamente in contanti.

Perplessa e indignata, la donna ha solo finto di accettare la richiesta di Galeone, ma si è subito presentata in Questura per denunciare l’accaduto. Insieme agli uomini della Mobile e con il coordinamento della procura di Cosenza, diretta dal procuratore capo Mario Spagnuolo, l’imprenditrice ha organizzato lo scambio in modo da poter documentare il tutto. Con addosso un registratore nascosto, si è presentata all’appuntamento e ha consegnato al prefetto una busta piena di fotocopie di banconote.

Ma all’uscita del bar Galeone ha trovato gli uomini della Mobile, che nella sua borsa hanno trovato la mazzetta che ha incastrato il prefetto. Per lei adesso l’accusa è di concussione – l’imprenditrice è infatti solo vittima e non partecipe del reato – ma le indagini a suo carico sono solo all’inizio. Secondo indiscrezioni, inquirenti e investigatori hanno intenzione di approfondire per capire se si tratti di un unico episodio o di un’illecita abitudine.

Alla guida della prefettura dal luglio 2018, Galeone aveva già lavorato da viceprefetto nella città dei bruzi dal 2008 al 2010 ed era stata nominata commissario prefettizio a Corigliano e Cerzeto all’epoca dello scioglimento per mafia.

SERVIZIO DI MARIA TERESA CRINITI
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