Il romanzo verrà presentato il 12 dicembre a Locri
«Questo “romanzo dell’infanzia” scritto da un giovane
calabrese che ha potuto accedere agli studi (e all’emigrazione come scoperta e
come possibilità) difficilmente chi oggi lo scopre potrà dimenticarlo. Questa
scoperta sarà per lui qualcosa di più che la scoperta di un buon romanzo ormai
“storico” e lontano, sarà pur sempre quella di uno
dei più bei romanzi sull’infanzia che si conoscano, un romanzo sull’infanzia
degno dei più grandi, ma con una sua diversità tutta nostra, tutta italiana».
È il giudizio di Goffredo Fofi che
firma la prefazione di «Tibi e Tàscia», il romanzo di Saverio
Strati (probabilmente il più celebre tra i suoi romanzi), che inaugura l’Opera
Omnia dello scrittore che Rubbettino lancia da questo mese in libreria.
Con «Tibi e Tàscia», probabilmente il romanzo di formazione più amato della
letteratura italiana del secondo dopoguerra ha dunque inizio un’operazione
attesa da anni che porterà a riportare all’attenzione del mondo culturale e
intellettuale le opere dello scrittore allievo di Giacomo De Benedetti che
approdò agli studi e alla letteratura oramai adulto, dopo aver dovuto
abbandonare da bambino la scuola per fare il muratore, e che ha segnato, sulla
scia feconda di Alvaro, Perri, Silone una traccia significativa nella
letteratura meridionale.
Il piano editoriale prevede due uscite all’anno. Tra le prime, si annunciano
«La Teda», «Il Selvaggio di Santa Venere» e il romanzo inedito «Tutta una
vita».
«È necessario – ha dichiarato l’editore, Florindo Rubbettino –
che la cultura italiana riscopra veramente Saverio Strati, al di là dei
proclami e della retorica e lo si può fare in un unico modo, leggendo le sue
opere. Per questa ragione abbiamo deciso di ripubblicare i libri del maestro di
Sant’Agata del Bianco in maniera non convenzionale, con una grafica vivace e
affidando i testi introduttivi a intellettuali, giornalisti e scrittori
contemporanei».
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Il romanzo e la collana verranno presentati giovedì 12 dicembre alle 17,30 a Locri presso la Biblioteca “Gaudio Incorpora”, Palazzo Nieddu del Rio con la partecipazione di Goffredo Fofi e della scrittrice Palma Comandè, nipote di Strati.