Li hanno ribattezzati, loro malgrado, “pazienti bis”, perché in realtà, nelle stanze del reparto di Ch. Vascolare e Toracica, all’ospedale GOM di Reggio Calabria, non ci dovrebbero stare, sono un qualcosa in più, che sfugge ai numeri ufficiali. E non perché non abbiano bisogno di ricevere cure immediate, tutt’altro: sono “bis” perché i letti esistenti non sono sufficienti per poterli accogliere considerato che le due Strutture sono accorpate ormai da 2 anni e I posti a disposizione sono 7 e 7 e sono spesso già tutti occupati. Così, quando arriva qualche altra emergenza, gli infermieri sono costretti a ricoverare i malati in corridoi , o li sistemano al centro di una delle stanze in mezzo agli altri pazienti ricoverati, ma senza avere la stessa dignità, la stessa sicurezza e gli stessi servizi: un campanello per chiamare all’occorrenza, l’erogatore dell’ossigeno, una presa elettrica per alimentare gli apparecchi. L’ultima frontiera dei disagi e delle carenze, tra le corsie dell’ospedale GOM la segnala la segreteria Regionale Confintesa tramite il suo Segretario Francesco Anoldo che segnala anche i numeri impietosi degli infermieri e degli Oss che mancano in organico: 6 infermieri in meno, rispetto all’organico sufficiente, e 5 operatori socio-sanitari, tutto ciò conclude Anoldo pone grosse difficoltà assistenziali, soprattutto quando il paziente è agitato, disorientato».
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