Gio. Apr 18th, 2024

L’operazione “Happy Dog” aveva come oggetto le presunte estorsioni e le pressioni delle cosche per ottenere l’appalto sui canili.

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L’operazione “Happy Dog” sulle presunte estorsioni e le pressioni delle cosche per ottenere l’appalto sui canili approda il prossimo martedì davanti al Tribunale penale di Locri.

Sono 11 gli imputati che sono stati rinviati a giudizio dal gup distrettuale Stefania Rachele, che ha accolto la richiesta formulata dai sostituti procuratori della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Giovanni Calamita e Francesco Tedesco, sulla base degli esiti investigativi eseguiti dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e del Commissariato di Bovalino.

La Procura antimafia reggina contesta agli indagati, a vario titolo e con modalità differenti, reati che vanno dalla tentata estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza sleale mediante minaccia, abuso d’ufficio, associazione per delinquere di stampo mafioso ed altro.

Nell’inchiesta “Happy Dog” un ruolo importante hanno avuto le denunce rese da un imprenditore vessato da richieste estorsive agli investigatori della Polizia di Stato. I tentativi di estorsione, posti in essere nei confronti di T.L., a partire dal 2014, sarebbero stati finalizzati a costringerlo a rinunciare all’espletamento del servizio di custodia ed assistenza di cani randagi del comune di Taurianova, per la durata di tre anni, per il quale era stato bandito dalla Suap di Reggio Calabria, nell’aprile di quell’anno, un appalto pubblico per un importo di 284mila euro, che si era aggiudicato. La rinuncia avrebbe dovuto favorire degli imprenditori taurianovesi la cui società era stata affidataria del servizio fino a quando non era stata estromessa dalla partecipazione alla nuova gara a causa di un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria, poiché i titolari erano ritenuti contigui all’asserita consorteria denominata “cosca Fazzalari-Zagari-Viola”, egemone nel comune di Taurianova.

Ulteriori richieste estorsive, poste in essere nel 2016 da un altro soggetto, sarebbero state finalizzate ad ottenere la somma di 58mila euro, per conto di esponenti della ‘ndrangheta di Sant’Ilario dello Ionio, oggetto di una precedente pretesa estorsiva che sarebbe rimasta insoddisfatta; altre somme di denaro per sé, quale corrispettivo per l’opera di mediazione con un suo zio detenuto in carcere e, infine, un terreno confinante con il suo che, in seguito alle resistenze della vittima, veniva danneggiato da un incendio ad opera di ignoti.

Sono undicigli imputati

Dovranno comparire martedì davanti al Tribunale Collegiale di Locri undici imputati: Francesco Fava; Antonio Fava; Eduardo Perri; Luigi Bartolo; Edoardo Faiello; Antonio Ferraro; Loredana Cogliandro; Antonino Ammendola; Vincenzo Brizzi; Maria Antonia Catania; Marcello Russo.

fonte gazzetta del sud

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