Gio. Apr 18th, 2024

Si spera nell’ingresso a breve nell’elite dei grandi eventi nazionali

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Si prospetta decisivo il 2020 per il Roccella Jazz Festival “Rumori Mediterranei”. Il nuovo anno, infatti, suggellerà da un lato la maturità di una rassegna che si appresta a spegnere le sue prime 40 candeline, distinguendosi come una manifestazione che non solo ha prodotto cultura sul territorio, ma è apprezzata in tutto il mondo per l’impronta creativa della sua formula programmatica, votata alla sperimentazione tra il jazz e generi artistici diversi e alle produzioni originali. Concerti inediti, quest’ultimi, che i fan della rassegna hanno l’esclusiva di ascoltare in anteprima, per intenderci. Dall’altro, potrebbe siglare un meritorio salto di qualità che lo annovererebbe tra i pochi festival musicali italiani che godono di un contributo annuo dello Stato, riconosciuto da un’apposita legge nazionale (la n.238 del 2012), qualora l’auspicata risoluzione, votata qualche mese addietro dal Consiglio comunale, che ha impegnato il sindaco Vittorio Zito a farsi promotore di questa istanza in Parlamento (l’iniziativa è stata presentata alla Camera il 12 dicembre scorso), trovasse il dovuto riscontro.

I prossimi mesi saranno decisivi, dunque, per il proseguo della storica kermesse che, seppur attraversando e superando negli anni numerosi ostacoli, soprattutto di natura finanziaria, è riuscita sempre a resistere, finora, al rischio di una chiusura definitiva. E lo ha fatto sostenuta non solo dallo strenuo impegno in sua difesa messo in campo dagli organizzatori (all’origine l’Associazione culturale jonica, di cui era presidente Sisinio Zito; dal 2016 in poi il Comune di Roccella), ma forte anche del grande apprezzamento che molti degli stessi musicisti che ne hanno calcato le scene dagli anni Ottanta ad oggi hanno manifestato pubblicamente, unito al caloroso supporto da parte del pubblico più affezionato.

Al di là delle previsioni per il futuro che, al momento, si possono solo azzardare, il Roccella Jazz Festival dal canto suo ha mostrato anche nelle ultime cinque seguitissime serate della sessione invernale, “Pop & Jazzy Christmas”, grazie alle scelte del direttore artistico Vincenzo Staiano, di avere ancora tanta vitalità e voglia di sperimentare musicalmente. In particolare, il festival ha varcato la soglia del quarantennale nel segno dell’atmosfera festaiola, con un bel concerto della Francesco Caligiuri Orchestra, in un auditorium gremito di pubblico. Una serata nello spirito tipico del Capodanno, con tanto di brindisi augurale offerto dalle Cantine Lavorata e dalla Cascina, in cui la rassegna ha mostrato il suo volto più luminoso in termini creativi grazie a “Mare arcaico”, progetto originale ispirato dal Mediterraneo come culla e incrocio di culture musicali, proposto dall’ensemble guidato dal valido sassofonista cosentino Caligiuri e che diventerà in futuro, come annunciato da Vincenzo Staiano, una produzione discografica.

fonte gazzetta del sud

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